I mammiferi fossilizzati rivelano modelli di migrazione artica nei climi più caldi.
Nel clima caldo dell’antico Canada, i primi parenti dei primati si sono adattati alla vita nell’alto Artico, anche se con una biodiversità limitata, secondo uno studio pubblicato oggi (25 gennaio 2023) sulla rivista ad accesso aperto PLOS UNO di Kristen Miller del Università del Kansas e colleghi.
L’Eocene Epoch è stato un periodo di intenso riscaldamento globale, fornendo un caso di studio cruciale per esaminare come gli ecosistemi reagiscono ai cambiamenti climatici. I fossili dell’isola di Ellesmere, in Canada, forniscono la prova di un ambiente caldo, simile a una palude, circa 52 milioni di anni fa, nonostante metà dell’anno trascorso nell’oscurità dell’inverno artico. In questo studio, Miller e colleghi identificano due nuove specie, i primi parenti di primati mai segnalati da questo antico ecosistema artico.
Sulla base di frammenti fossili di mascelle e denti, i ricercatori hanno identificato le nuove specie come parenti stretti dei primi primati, qui chiamati Ignacio dawsonae e Ignacio McKennai. Rispetto a specie simili provenienti da località più meridionali, questa coppia presenta adattamenti distinti per il loro ambiente insolito. Entrambe le specie sono relativamente grandi, un tratto comune nei mammiferi settentrionali, ed entrambe mostrano caratteristiche dentarie che suggeriscono una dieta a base di cibi duri, forse un adattamento per nutrirsi di cibi più duri durante i lunghi e oscuri inverni artici dove era difficile trovare pasti più morbidi.
Durante l’Eocene, le latitudini più basse del Nord America ospitavano molti dei primi parenti di primati, ma solo queste due specie sono conosciute da questa comunità artica, aggiungendo alle prove precedenti che questo ecosistema aveva una biodiversità limitata rispetto agli habitat più meridionali. I ricercatori suggeriscono che mentre il riscaldamento climatico ha permesso ad alcuni organismi di migrare verso nord, tale movimento potrebbe essere limitato da fattori come lunghi periodi di oscurità artica. Tali intuizioni sono cruciali per le previsioni su come gli ecosistemi potrebbero reagire ai moderni climi di riscaldamento.
Gli autori aggiungono: “Il riscaldamento globale sta trasformando gli ecosistemi artici in modi difficili da prevedere, ma antichi episodi di riscaldamento globale mostrano come potrebbero svolgersi i futuri cambiamenti nell’Artico. I primi fossili simili a primati mai rinvenuti a nord del circolo polare artico mostrano che questi mammiferi adattati ai tropici sono stati in grado di colonizzare l’Artico durante un antico episodio di riscaldamento globale circa 52 milioni di anni fa adottando una nuova dieta di noci e semi che ha permesso loro di sopravvivere sei mesi di oscurità invernale.
Riferimento: “Basal Primatomorpha ha colonizzato l’isola di Ellesmere (Canada artico) durante le condizioni ipertermali dell’ottimo climatico del primo Eocene” 25 gennaio 2023, PLOS UNO.
DOI: 10.1371/journal.pone.0280114
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