Una sperimentazione clinica presso l’Huntsman Cancer Institute dell’Università dello Utah testa una tecnologia sviluppata presso l’Università dello Utah Health che può uccidere i tumori al seno senza intervento chirurgico. La pietra miliare segna un punto di svolta nell’evoluzione di metodi meno invasivi per curare il cancro al seno.
Il sistema MUSE Magnetic Resonance Guided Focused Ultrasound utilizza la risonanza magnetica (MRI) per localizzare e mirare al tumore al seno. Gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità riscaldano il tessuto e uccidono il cancro.
Allison Payne, Ph.D., professore associato presso il Department of Radiology and Imaging Sciences e lo Utah Center for Advanced Imaging Research (UCAIR) hanno sviluppato la tecnologia con la facoltà di radiologia Dennis Parker, Ph.D., Rock Hadley, PhD, Henrik Odéen , PhD, e gli ingegneri Robb Merrill ed Emilee Minalga. Hanno realizzato il primo prototipo nel 2012 e perfezionato il sistema nel decennio successivo. L’anno scorso hanno ricevuto le approvazioni necessarie per valutare la tecnologia con i malati di cancro al seno in una sperimentazione clinica.
“Il nostro laboratorio ecografico specializzato è davvero un leader globale e un innovatore nello sviluppo e nel miglioramento di questo strumento clinico”, afferma Satoshi Minoshima, MD, Ph.D., Cattedra Anne G. Osborn di Scienze di radiologia e imaging.
Il sistema MUSE di Payne si basa su un tavolo speciale che ha sviluppato per aiutare una donna a sentirsi a proprio agio nella macchina per la risonanza magnetica per lunghi periodi. Il dispositivo invia onde ultrasoniche nel tumore, concentrando l’energia in un punto delle dimensioni di un chicco di riso. L’energia riscalda il tessuto canceroso a intervalli di 30 secondi, muovendosi per colpire con precisione l’intero spazio tridimensionale del tumore. Il paziente è sveglio durante la procedura ambulatoriale, che potrebbe richiedere alcune ore.
Il nuovo approccio non invasivo per colpire i tumori al seno è attualmente in fase di test in uno studio clinico di fase 1 condotto da Cindy Matsen, MD, chirurgo mammario presso l’Huntsman Cancer Institute (HCI) e professore associato presso il Dipartimento di Chirurgia. Nella prima fase dello studio di fattibilità, che mira ad arruolare 34 partecipanti, il sistema MUSE eseguirà l’ablazione fino al 50% del tumore, quindi i chirurghi HCI rimuoveranno l’intero tumore. I patologi determineranno se il sistema ha ucciso il tessuto come previsto.
“La sperimentazione clinica non ostacola in alcun modo lo standard di cura del paziente. I pazienti che partecipano stanno donando generosamente il loro tempo in modo che possiamo valutare questa tecnologia per un uso futuro”, spiega Payne.
Alla fine, i ricercatori sperano che questo trattamento progredisca attraverso gli studi clinici di fase 3 e sostituisca la chirurgia per alcuni pazienti affetti da cancro al seno. Payne prevede che ci vorranno almeno cinque anni prima che MUSE diventi disponibile per uso commerciale.
Fonte: Università dell’Utah
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