Più di tre settimane dopo l’inizio degli sforzi per dispiegare l’antenna Radar for Icy Moon Exploration (RIME) di Juice, il boom lungo 16 metri è finalmente sfuggito alla sua staffa di montaggio.
Solo i primi segmenti di ciascuna metà sono stati schierati durante il primo tentativo di estendere l’antenna ripiegata. I controllori di volo sospettavano che un minuscolo perno bloccato bloccasse gli altri segmenti.
Fortunatamente, le squadre di controllo di volo presso il centro di controllo della missione dell’ESA a Darmstadt avevano molte idee nella manica.
Per cercare di spostare il perno, hanno tremato Succo usando i suoi propulsori, quindi hanno riscaldato Juice con la luce del sole. L’antenna RIME ha mostrato segni di movimento ogni giorno, ma nessun rilascio completo.
Il 12 maggio RIME è stato finalmente preso vita quando la squadra di controllo di volo ha sparato un dispositivo meccanico chiamato “attuatore non esplosivo” (NEA), situato nella staffa inceppata. Ciò ha prodotto uno shock che ha spostato il perno di pochi millimetri e ha permesso all’antenna di aprirsi.
L’immagine sotto mostra lo shock meccanico prodotto dall’attivazione dell’attuatore nella staffa di montaggio. L’attuatore è stato attivato al momento con l’etichetta “NEA 6 Release”.
L’oscillazione di smorzamento risultante indica che l’antenna viene rilasciata e quindi oscilla avanti e indietro prima di stabilizzarsi in una posizione estesa e bloccata.
Ma un’ultima parte dell’antenna è rimasta piegata. La conferma che l’antenna RIME è stata dispiegata con successo è arrivata solo quando il team di controllo di volo ha azionato un altro attuatore nella staffa, facendo sì che RIME si allungasse completamente dopo mesi trascorsi a ripiegarsi per il lancio.
Un tempo Jupiter Icy Moons Explorer dell’ESA (Succo) arriva su Giove, utilizzerà RIME per studiare la struttura della superficie e del sottosuolo delle lune ghiacciate di Giove fino a una profondità di 9 km. RIME è uno dei dieci strumenti a bordo di Juice destinati a studiare l’emergere di mondi abitabili intorno ai giganti gassosi e la formazione del nostro Sistema Solare.
Fonte: Agenzia spaziale europea
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