L’ONU lo era chiedendo $ 11,1 miliardi di dollari – il suo più grande appello in tutto il mondo – per sostenere i siriani all’interno del paese e gli sfollati nella regione più ampia, ha affermato Guterres.
Grave sottofinanziamento
Finora è stato garantito solo un decimo circa dei finanziamenti necessari per il 2023 e il fabbisogno è alle stelle, dopo che il devastante terremoto di febbraio ha aggravato le sofferenze causate da oltre un decennio di guerra.
Quasi l’intera popolazione del paese vive al di sotto della soglia di povertà. Il signor Guterres ha avvertito che non c’era “tempo da perdere”, come gli aiuti per 2,5 milioni di siriani si esauriranno il mese prossimoper mancanza di finanziamenti.
Soluzione politica assolutamente necessaria
Guterres ha anche ribadito il suo appello per una soluzione politica sostenibile al conflitto che coinvolga tutti i siriani.
“Dobbiamo tracciare un percorso in avanti affinché il popolo siriano trovi un grado di stabilità e una misura di speranza per il futuro”, ha affermato, sottolineando che ciò richiede progressi verso negoziati “credibili e globali”, in linea con Consiglio di Sicurezza risoluzione 2254. Adottato nel dicembre 2015la risoluzione elaborata una cartina stradale per un processo di pace in Siria.
Status quo “inaccettabile e insostenibile”
IL Inviato speciale delle Nazioni Unite per la SiriaGeir O. Pedersen, ha fatto eco a questa chiamata, dicendo che lo era urgente rinnovare il processo politico intra-sirianoin quanto la situazione attuale nel Paese era “inaccettabile e insostenibile”.
“I siriani medi sì ancora per vedere alcun dividendo dalla diplomazia”, ha deplorato.
Il signor Pedersen ha anche sottolineato la necessità di garantire l’accesso umanitario “attraverso tutte le modalità, comprese quelle transfrontaliere e transfrontaliere”. Si è unito al signor Guterres nel chiedere una proroga di 12 mesi del Autorizzazione del Consiglio di sicurezza per l’accesso agli aiuti transfrontalieri da Türkiye alla Siria nordoccidentale, un’ancora di salvezza per milioni di persone nell’area.
Costo umano “astronomico”.
In un dichiarazione congiunta alla conferenza, Filippo Grandi, il Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) capo, Martin Griffiths, capo del Ufficio di coordinamento degli aiuti delle Nazioni Unite (OCHA) e Achim Steiner che guida il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), ha definito “astronomico” il costo umano della crisi siriana.
Sette persone su dieci nel Paese – più di 15 milioni in totale – hanno bisogno di aiuti umanitari e protezione, hanno affermato.
Alcuni 12 milioni sono in condizioni di insicurezza alimentarementre un bambino siriano su quattro è rachitico e rischia “danni irreversibili” al proprio sviluppo.
Solidarietà con i rifugiati
La crisi ha ha spinto alla fuga più di 13 milioni di persone le loro case, compresi 6,8 milioni di rifugiati siriani fuggiti nei paesi vicini.
I leader delle Nazioni Unite hanno sottolineato la generosità dei paesi ospitanti nella regione – Egitto, Giordania, Iraq, Libano e Türkiye – nel sostenere i rifugiati.
Hanno chiesto una maggiore solidarietà internazionale con quei paesi che si trovano a “vacillare a causa delle pressioni economiche globali”.
La dichiarazione rileva che le condizioni dei rifugiati siriani in Libano e Türkiye sono peggiorate negli ultimi anni, con nove rifugiati su 10 incapaci di coprire i propri bisogni di base, mentre in Giordania quasi due terzi sono stati costretti a indebitarsi.
I capi delle agenzie delle Nazioni Unite hanno anche evidenziato la difficile situazione delle donne e delle ragazze rifugiate siriane, che affrontano una diffusa disuguaglianza di genere e maggiori rischi di violenza.
Da un’altra testata giornalistica. news de news.un.org