Il genoma di una specie di spugna di vetro suggerisce che gli scheletri di silice si siano evoluti indipendentemente in diversi gruppi di spugne.
I ricercatori guidati dal geobiologo professor Gert Wörheide hanno decodificato il genoma di Aphrocallistes vastus, una spugna di vetro che costruisce la barriera corallina trovata al largo della costa della Columbia Britannica. La spugna possiede una struttura scheletrica unica di biossido di silicio amorfo, da cui la classe delle spugne di vetro prende il nome tecnico: Hexactinellida.
I genomi ben annotati e contigui sono una risorsa indispensabile per comprendere l’evoluzione, lo sviluppo e le capacità metaboliche degli organismi. Tuttavia, le spugne ecologicamente importanti sono sottorappresentate rispetto alle risorse genomiche disponibili.
Come riportano i ricercatori sulla rivista Scienza aperta della Royal Society, la specie spugnosa possiede un genoma compatto con numerosi geni nidificati. Lo studio ha individuato diversi geni legati alla crescita degli animali, ed in particolare alla formazione del loro scheletro minerale. I suoi risultati suggeriscono che la biomineralizzazione del biossido di silicio si è sviluppata in modo indipendente in diverse classi di spugne.
“Le nostre indagini gettano una nuova luce sulla biologia delle spugne di vetro, forniscono preziose informazioni sulla loro storia evolutiva ed evidenziano il loro significato ecologico, approfondendo la nostra comprensione di questi misteriosi organismi e del loro ruolo importante negli ecosistemi marini”, afferma Wörheide.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com