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martedì, Novembre 26, 2024
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Scienze & AmbienteL'uomo paralizzato torna a camminare grazie all'interfaccia artificiale cervello-colonna vertebrale

L’uomo paralizzato torna a camminare grazie all’interfaccia artificiale cervello-colonna vertebrale

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


Grazie al romanzo tecnologia dell’interfaccia cervello-colonna vertebrale (BSI).un uomo paralizzato è in grado di camminare di nuovo, dopo aver sofferto di questa condizione per 12 anni.

Il paziente cammina utilizzando il sistema BSI.

Il paziente cammina utilizzando il sistema BSI. Credito immagine: Nature volume 618, pagine 126–133 (2023) (Accesso aperto)

Quando si verifica una lesione del midollo spinale, la connessione tra il cervello e il corpo viene interrotta, con conseguente paralisi. Tuttavia, i progressi della tecnologia hanno fornito speranza alle persone con tali disabilità. Un sistema chiamato Brain-Spine Interface (BSI) offre una potenziale soluzione per la paralisi causata da danni al midollo spinale.

Il sistema BSI mira a ripristinare il movimento per le persone paralizzate con lesioni del midollo spinale sostituendo la funzione del midollo spinale. Utilizza cuffie personalizzate e antenne esterne per alimentare in modalità wireless l’elettronica impiantata e facilitare la trasmissione di segnali tra il cervello e una stazione base portatile.

Questa connessione senza soluzione di continuità tra il cervello e il midollo spinale è fondamentale per recuperare la funzione motoria perduta.

Design, tecnologia e impianto del BSI.

Design, tecnologia e impianto del BSI. Credito immagine: Nature volume 618, pagine 126–133 (2023) (Accesso aperto)

In una recente sperimentazione clinica, i ricercatori hanno presentato un’incredibile svolta con il sistema BSI su cui stavano lavorando. Un partecipante allo studio che era rimasto paralizzato per 12 anni a causa di un incidente in bicicletta controllava con successo i movimenti degli arti inferiori, ottenendo una deambulazione naturale.

Con l’aiuto di questa tecnologia rivoluzionaria, il paziente ha persino navigato su terreni relativamente complessi.

Il sistema BSI opera decodificando le intenzioni e trasferendo i segnali utilizzando i segnali dell’elettrocorticografia. Il team di ricerca può recuperare questi segnali posizionando 64 elettrodi sulla corteccia sensomotoria del cervello del paziente e collegandoli tramite Bluetooth.

Sequenza di camminata più lunga.  Il paziente che ha partecipato a questo studio è paralizzato da 12 anni.

Sequenza di camminata più lunga. Il paziente che ha partecipato a questo studio è paralizzato da 12 anni. Credito immagine: Nature volume 618, pagine 126–133 (2023) (Accesso aperto)

Attraverso l’analisi e l’uso dell’intelligenza artificiale (AI), il sistema interpreta i movimenti desiderati e li converte in comandi di stimolazione. Questi comandi vengono quindi inviati a un generatore di impulsi impiantabile collegato a un array di elettrodi posizionato sopra il midollo spinale.

La stimolazione è molto precisa: attiva specifici gruppi muscolari necessari per controllare i movimenti degli arti inferiori. L’intelligenza artificiale svolge un ruolo cruciale nel prevedere le intenzioni e nell’adattarsi all’utente, consentendo al sistema BSI di operare in modo personalizzato. Questo controllo preciso dell’attivazione muscolare degli arti inferiori consente movimenti di deambulazione naturali.

Scritto da Alius Noreika




Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org

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