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Un peptide ciclico anti-biofilm prende di mira un’aminopeptidasi secreta da P. aeruginosa

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


I ricercatori dell’Università di St Andrews hanno sviluppato peptidi che possono aiutare a combattere i batteri che crescono nei biofilm, che si verificano fino all’80% delle infezioni umane.

Il trattamento delle infezioni diventa significativamente più impegnativo quando sono presenti i biofilm, poiché non solo riducono l’efficacia degli antibiotici, ma danno anche origine a diverse complicazioni mediche. Queste complicazioni includono infezioni a seguito di protesi articolari, dispositivi protesici, nonché contaminazione di cateteri e altre apparecchiature mediche. La mancanza di trattamenti specifici rende la gestione e il trattamento dei biofilm eccezionalmente difficili.

Pubblicato in Biologia chimica della natura (giovedì 29th giugno), il team di ricercatori, guidato dalla dottoressa Clarissa Melo Czekster e dal dottor Christopher Harding della School of Biology di St Andrews, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Dundee, ha sviluppato peptidi antimicrobici che possono colpire i batteri nocivi che crescono nei biofilm.

Il team ha determinato come funziona un enzima chiave (PaAP) nei biofilm e ha sviluppato una nuova strategia rivoluzionaria per inibire la proteina. Il loro inibitore è potente e prende di mira le cellule del patogeno umano Pseudomonas aeruginosa nei biofilm. Pseudomonas aeruginosa è uno dei principali agenti patogeni di preoccupazione per l’Organizzazione mondiale della sanità, causando infezioni croniche in pazienti con fibrosi cistica e altre condizioni, il che significa che è urgentemente necessario un inibitore del biofilm.

Il dottor Czekster e il team stanno attualmente lavorando in collaborazione con il Centro di trasferimento tecnologico dell’Università di St Andrews e con il partner industriale Locate Bio, uno spin-out di biomedicina dell’Università di Nottingham, per commercializzare la tecnologia. Il team di Locate Bio sta testando i peptidi per vedere come funzionano con la tecnologia di rilascio programmato dei farmaci dell’azienda per sviluppare nuove soluzioni e prodotti ortobiologici. Il Technology Transfer Centre ha depositato una domanda di brevetto prioritario nel Regno Unito.

Il dott. Czekster ha dichiarato: “La nostra ricerca rivela come gli inibitori progettati possono colpire un enzima chiave nella virulenza batterica, offrendo intuizioni molecolari applicabili alle aminopeptidasi in diversi organismi.

“Questa straordinaria nuova ricerca presenta una strategia innovativa per colpire i biofilm batterici e aprire la strada a un migliore trattamento dell’infezione batterica”.



Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com

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