I ricercatori hanno rivelato l’esclusiva strategia di “imbroglio” che un insetto neozelandese ha sviluppato per evitare di essere mangiato, imitando una specie altamente tossica.
In natura, le specie velenose in genere pubblicizzano la loro tossicità, spesso producendo colori ad alto contrasto come nero, bianco e giallo, come vespe e api.
Seguendo linee simili, lo stonefly produttore di cianuro della Nuova Zelanda, Austroperla cireneproduce forti colori di “avvertimento” di nero, bianco e giallo, per evidenziare la sua minaccia per i potenziali predatori.
In un nuovo studio pubblicato su Ecologia molecolareI ricercatori del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Otago rivelano che una specie non correlata e non tossica “imbroglia” imitando l’aspetto di questo insetto.
L’autore principale, il dottor Brodie Foster, afferma che somigliando molto a una specie velenosa, il Zelandoperla fenestrata stonefly spera di evitare di cadere vittima dei predatori.
“In natura, gli uccelli faranno fatica a notare la differenza tra le specie velenose e quelle non velenose, e quindi probabilmente le eviteranno entrambe.
“Per l’occhio inesperto, le specie velenose e le sue imitazioni sono quasi impossibili da distinguere”, dice
I ricercatori hanno utilizzato approcci genomici per rivelare una mutazione genetica chiave in un gene di colorazione che distingue i cheat e i non cheat.
Questa variazione genetica consente alle specie imbroglioni di utilizzare strategie diverse in regioni diverse.
Tuttavia, il coautore Dr Graham McCulloch afferma che la strategia, nota come mimetismo batesiano, non sempre ha successo.
“I nostri risultati indicano che una strategia di ‘imbroglio’ non paga nelle regioni in cui le specie velenose sono rare”, afferma.
Il co-autore, il professor Jon Waters, aggiunge che barare può essere un gioco pericoloso.
“Se gli imbroglioni iniziano a superare le specie velenose, i predatori si sveglieranno molto rapidamente: è un po’ un atto di bilanciamento”, dice.
Il team finanziato da Marsden sta valutando in che modo il cambiamento ambientale sta guidando rapidi cambiamenti evolutivi nelle specie native della Nuova Zelanda.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com