Una colonia autosufficiente su Marte potrebbe non essere troppo lontana, ma quanti esseri umani sarebbero necessari per farla funzionare? Secondo alcuni studi recenti, la risposta è 110, a seconda della tecnologia e dell’ubicazione dell’insediamento. Ma una nuova ricerca indica meno di due dozzine di persone basterebbe affinché la colonia svolga tutte le funzioni di base.
Man mano che la prospettiva che gli esseri umani colonizzino Marte diventi più plausibile, emerge la questione di quante persone siano necessarie per sostenere la vita sul Pianeta Rosso. Con l’ambizioso obiettivo di SpaceX di inviare esseri umani su Marte entro questo decennio, le discussioni sulla fattibilità e le dimensioni di una colonia marziana si sono intensificate.
Mentre la tecnologia necessaria per stabilire un’abitazione sostenibile su Marte è ancora in fase di sviluppo, i ricercatori hanno esplorato i numeri. Un documento di ricerca del 2020 pubblicato su Natura di Jean-Marc Salotti, professore di informatica all’Ecole Nationale Superieure de Cognitique in Francia, ha stimato che una colonia autosufficiente su Marte avrebbe bisogno di circa 110 individui.
Ci sono stati altri studi che hanno fornito stime diverse, che vanno da 100 A 500 persone necessarie per una vita autosufficiente sul Pianeta Rosso.
Tuttavia, un team di data scientist della George Mason University in Virginia ritiene che una colonia su Marte potrebbe prosperare con un minimo di 22 coloni.
Questi ricercatori, tra cui Edgar Arguello, Sam Carter, Cristina Grieg, Michael Hammer, Chris Prather, Clark Petri e Anamaria Berea, hanno dettagliato le loro scoperte in un documento di prestampa intitolato “An Exploration of Mars Colonization with Agent-Based Modeling”.
Anamaria Berea, uno dei coautori, ha sottolineato che la stima precedente non teneva conto delle complesse dinamiche sociali e psicologiche inerenti alle interazioni umane anche in un ambiente spaziale distante.
I ricercatori hanno applicato la modellazione basata su agenti utilizzando un software open source chiamato NetLogo per simulare i comportamenti, i meccanismi di coping, la resilienza, i livelli di abilità, il metabolismo e i livelli di stress dei coloni marziani. A ogni colono sono stati dati tratti psicologici e la simulazione ha dimostrato come avrebbero interagito, lavorato, dormito e consumato risorse.
Le simulazioni hanno indicato che gli individui nevrotici hanno affrontato un tasso di mortalità più elevato, suggerendo che i pianificatori di missione dovrebbero mirare a ridurre al minimo la presenza di tali personalità. Le persone simpatiche se la sono cavata meglio nel tempo. È importante sottolineare che i ricercatori hanno scoperto che una colonia di 22 era il minimo richiesto per sostenere la vitalità per un periodo prolungato.
In termini di fattibilità pratica, questo numero è molto più facile da raggiungere rispetto alle stime precedenti che postulavano che sarebbero stati necessari almeno 100 individui per raggiungere l’obiettivo di stabilire una base marziana permanente.
La ricerca sottolinea l’importanza di considerare i fattori sociali, comportamentali e psicologici nella stima della fattibilità delle missioni di esplorazione spaziale. Le dinamiche sociali umane e la psicologia giocano un ruolo fondamentale nel successo o nel fallimento delle missioni di lunga durata, influenzando sia i risultati delle missioni che i costi economici.
Mentre l’umanità si avventura verso la colonizzazione interplanetaria, affrontare la complessità delle interazioni umane e il benessere psicologico diventa un aspetto essenziale della pianificazione della missione, garantendo la sostenibilità e l’efficacia delle future colonie marziane.
Scritto da Alius Noreika
Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org