Il Marocco e il Parlamento europeo – Il 19 gennaio il Parlamento europeo ha adottato una forte risoluzione che esorta il Marocco a rispettare la libertà dei media e l’indipendenza dei giornalisti. Ha inoltre chiesto “all’UE e ai suoi Stati membri di continuare a sollevare presso le autorità marocchine i casi di giornalisti detenuti e prigionieri di coscienza e di assistere ai loro processi”.
I casi di tre giornalisti sono stati particolarmente evidenziati nella risoluzione.
Taoufik Bouachrine condannato a 15 anni di carcere, ufficialmente per reati sessuali. Omar Radi condannato a sei anni di carcere con l’accusa di spionaggio e stupro. Soulaimane Raissouni sta scontando una condanna a cinque anni per presunti reati sessuali. Tutti hanno negato le accuse e hanno affermato che erano state inventate.
356 eurodeputati ha votato a favore della delibera, 32 contrari e 42 astenuti.
L’organo di controllo di Reporter senza frontiere ha accolto con favore il voto del Parlamento europeo.
La risoluzione era stata avviata dal gruppo politico “Renew Europe” composto da eurodeputati eletti nella lista del partito politico del presidente Macron. Dal 2021 è guidato dall’eurodeputato francese Stéphane Séjourné, ex membro del Partito socialista e ora consigliere di Emmanuel Macron.
Reazioni a Rabat
Il 23 gennaio, i membri di entrambe le camere del parlamento marocchino hanno tenuto una riunione congiunta e hanno respinto all’unanimità la risoluzione, attribuendo in gran parte la colpa alla Francia. Dopo la loro sessione, hanno definito la risoluzione dell’UE “un attacco inaccettabile contro la sovranità, la dignità e l’indipendenza delle istituzioni giudiziarie nel regno”.
Mohammed Ghiat, presidente del National Rally of Independents, il più grande partito della coalizione di governo, ha dichiarato: “Le loro decisioni non ci intimidiranno e non cambieremo il nostro percorso e il nostro approccio”.
Ahmed Touizi del Partito Autenticità e Modernità, un altro membro della coalizione di governo, ha definito la risoluzione “un disperato tentativo di influenzare la magistratura indipendente del Marocco”.
Rachid Talbi Alami, presidente della Camera dei Rappresentanti, ha dichiarato che il Parlamento del Marocco ha deciso di riconsiderare le sue relazioni con il europeo Parlamento.
Rabat cerca altri alleati
Gli Stati Uniti sono uno dei tradizionali alleati che continuano a ribadire la volontà di rafforzare le relazioni diplomatiche con il Marocco.
Washington è pronta ad approfondire un partenariato strategico già solido, afferma Rabat. All’inizio di questo mese, l’amministrazione Biden ha rinnovato la determinazione degli Stati Uniti a rafforzare ulteriormente le relazioni diplomatiche e la cooperazione bilaterale con il Marocco in vari settori, tra cui il commercio e la sicurezza.
Allo stesso tempo, l’Assistente del Segretario di Stato USA per gli Affari delle Organizzazioni Internazionali, Michele Sison, ha espresso la volontà del suo Paese di rafforzare i legami con il Marocco.
In una conferenza stampa dopo i colloqui con il ministro degli Esteri marocchino, Sison ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al Piano di autonomia del Marocco come la “soluzione più seria, credibile e realistica” per porre fine alla disputa sulla regione del Sahara occidentale.
Nel corso della sua visita in Marocco, Sison ha ricordato la necessità di mantenere la cooperazione fortemente strategica tra Rabat e Washington. In particolare, ha richiamato l’attenzione sulla leadership regionale del Marocco nella promozione della pace e della sicurezza in Medio Oriente e Nord Africa.
Questa offensiva di fascino di Washington arriva in un momento in cui il parlamento marocchino si sente deluso dall’atteggiamento della Francia e dell’UE su una serie di drammatiche questioni regionali riguardanti Rabat, come la migrazione e la lotta contro i movimenti islamisti nel Sahel.
Bruxelles e Parigi devono essere vigili in un momento in cui la presenza della Francia nella regione è sempre più e drammaticamente contestata.
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