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lunedì, Novembre 25, 2024
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Scienze & AmbienteIl rilevatore di gas serra costruito dalla NASA si avvicina al lancio

Il rilevatore di gas serra costruito dalla NASA si avvicina al lancio

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Lo strumento consentirà all’organizzazione no-profit Carbon Mapper di individuare e misurare le fonti di metano e anidride carbonica dallo spazio.

Lo spettrometro per immagini, che misurerà i gas serra metano e anidride carbonica, si trova presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA ad agosto, prima della spedizione al Planet Labs PBC di San Francisco. Lo strumento sarà integrato in un satellite Tanager nei prossimi mesi. Credito immagine: NASA/JPL-Caltech

UN spettrometro per immagini all’avanguardiache lo farà misurare i gas serra metano e anidride carbonica dallo spazio, si sono avvicinati al lancio questo mese dopo essere stati consegnati in una camera bianca presso Planet Labs PBC (Planet) a San Francisco.

Progettato e costruito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California, questo strumento scientifico farà parte di uno sforzo guidato dall’organizzazione no-profit Mappatore del carbonio organizzazione per raccogliere dati sulle emissioni puntuali di gas serra. Costruito attorno a tecnologie sviluppate per le campagne aeree e le missioni spaziali della NASA, lo spettrometro per immagini Carbon Mapper fornirà dati mirati sui “superemettitori” – la piccola percentuale di fonti individuali responsabili di una frazione significativa delle emissioni globali di metano e anidride carbonica.

La coalizione Carbon Mapper è uno sforzo pubblico-privato guidato dall’organizzazione Carbon Mapper e dai suoi partner, tra cui JPL, Planet, California Air Resources Board, Rocky Mountain Institute, Arizona State University e University of Arizona.

Lo strumento è uno spettrometro di imaging avanzato che misura centinaia di lunghezze d’onda della luce riflessa dalla superficie terrestre e assorbita dai gas nell’atmosfera del pianeta. Diversi composti – tra cui metano e anidride carbonica – assorbono diverse lunghezze d’onda della luce, lasciando una “impronta digitale” spettrale che lo spettrometro per immagini può identificare. Queste impronte digitali a infrarossi, invisibili all’occhio umano, possono individuare e quantificare forti emissioni di gas serra e accelerare i potenziali sforzi di mitigazione.

Lo spettrometro è arrivato il 12 settembre a Planet, dove nei prossimi mesi verrà integrato in un satellite Tanager progettato dall’azienda. Il lancio è previsto per l’inizio del 2024.

Gli ingegneri preparano lo spettrometro per immagini – parte di uno sforzo condotto dall’organizzazione no-profit Carbon Mapper per monitorare le emissioni di gas serra – per i test sulle vibrazioni al JPL. Credito immagine: NASA/JPL-Caltech

Prima di lasciare il JPL, lo spettrometro è stato sottoposto a una serie di test critici per garantire che potesse resistere ai rigori del lancio e alle difficili condizioni spaziali. Gli ingegneri hanno sottoposto lo spettrometro a vibrazioni intense simili a quelle che sopporterà a bordo di un razzo lanciato in orbita e alle temperature estreme che sperimenterà nel vuoto dello spazio.

C’è stata anche l’opportunità di utilizzare un campione di metano per testare lo strumento completato mentre si trovava in una camera a vuoto al JPL. Il test ha avuto successo e lo spettrometro a immagini ha prodotto una chiara impronta spettrale del metano.

“Siamo entusiasti di vedere l’eccezionale qualità della firma spettrale del metano registrata. Ciò è di buon auspicio per le misurazioni spaziali che seguiranno presto”, ha affermato Robert Green, lo scienziato dello strumento presso il JPL.

Un ingegnere prepara lo spettrometro per immagini per i test in una camera a vuoto termico al JPL. Lo strumento farà parte di uno sforzo guidato dall’organizzazione no-profit Carbon Mapper per raccogliere dati sulle emissioni puntuali di gas serra. Credito immagine: NASA/JPL-Caltech

“Questa consegna è un passo molto entusiasmante per noi poiché il nostro team può ora iniziare la fase finale dell’integrazione satellitare”, ha affermato Jeff Guido, direttore senior delle nuove missioni presso Planet. “Questa pietra miliare è un eccellente esempio dei modi innovativi in ​​cui governo, filantropia e industria possono sfruttare i reciproci punti di forza per costruire capacità eccezionali che abbiano il potenziale per un impatto globale”.

Questa “impronta digitale” spettrale del metano è stata prodotta dai dati rilevati durante un test dello spettrometro per immagini al JPL. Parte di uno sforzo guidato dall’organizzazione no-profit Carbon Mapper, lo strumento all’avanguardia misura centinaia di lunghezze d’onda della luce riflessa dalla superficie terrestre e assorbita dai gas nell’atmosfera. Credito immagine: NASA/JPL-Caltech

Il nuovo satellite fa parte di uno sforzo più ampio di Carbon Mapper per monitorare il globo per rilevare le emissioni di metano e anidride carbonica da fonti puntuali. Questo sforzo include l’utilizzo delle misurazioni fornite da uno strumento già in orbita: quello della NASA Indagine sulle fonti di polvere minerale della superficie terrestre, o EMIT, uno spettrometro per immagini sviluppato dal JPL e installato sulla Stazione Spaziale Internazionale. Un secondo spettrometro per immagini è in costruzione da Planet in collaborazione con JPL. I team continueranno a lavorare fianco a fianco per fornire queste nuove funzionalità di misurazione dei gas serra.

Fonte: Amministrazione nazionale per l’aeronautica e lo spazio



Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org

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