Il governo del Pakistan, che ha ospitato milioni di afgani per decenni, ha recentemente annunciato che tutti i cittadini stranieri “privi di documenti” dovranno lasciare il paese entro il 1° novembre, pena la deportazione nei paesi di origine.
Questi piani avrebbero un impatto su molti afghani fuggiti in Pakistan in cerca di sicurezza e protezione a causa delle gravi preoccupazioni relative ai diritti umani e della crisi umanitaria che dura da anni in Afghanistan.
“Il Pakistan dovrebbe fermare tutti i rimpatri forzati e continuare a ospitare i cittadini afghani fuggiti per sicurezza”, hanno detto gli esperti.
“Il governo deve inoltre garantire loro il pieno accesso alle procedure in cui le loro esigenze individuali di protezione dei diritti umani e il loro bisogno di una protezione efficace in linea con gli standard internazionali sui diritti umani e sui rifugiati, siano pienamente valutati”, hanno aggiunto.
Preoccupazioni per il respingimento
Gli esperti hanno espresso preoccupazione per il rischio di respingimento, in particolare per i cittadini afghani. Hanno avvertito che molte famiglie, donne e bambini correrebbero il rischio di danni irreparabili, comprese gravi violazioni e abusi dei diritti umani nel loro Paese d’origine.
“Esortiamo il Pakistan a sostenere il principio assoluto e inderogabile di non respingimento e a prevenire l’espulsione collettiva e il ritorno forzato”, hanno affermato gli esperti.
“Siamo anche preoccupati dalle notizie secondo cui gli afgani che vivono in Pakistan sono stati sottoposti ad arresti, sfruttamento e trattamenti indegni, anche da quando il Pakistan ha annunciato i suoi piani di rimpatrio”.
Il divieto di respingimento è espressamente previsto dall’art Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, di cui il Pakistan è uno Stato parte.
Ritorno sicuro e dignitoso
In un lettera del 23 dicembre 2021, il gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha esortato il Pakistan a fermare le deportazioni di cittadini afghani in seguito alla presa del potere dei talebani, fino a quando le circostanze e la situazione dei diritti umani in Afghanistan non consentiranno il ritorno sicuro e dignitoso dei cittadini stranieri.
Gli esperti hanno inoltre esortato il Pakistan a continuare la collaborazione con le entità competenti delle Nazioni Unite per garantire protezione a coloro che cercano sicurezza nel paese.
Esperti indipendenti
I relatori speciali sono nominati dalle Nazioni Unite Consiglio per i diritti umani e fanno parte delle cosiddette Procedure Speciali. Gli esperti hanno il compito di monitorare e riferire su questioni tematiche specifiche o situazioni nazionali.
Prestano servizio a titolo individuale, non fanno parte del personale delle Nazioni Unite e non ricevono uno stipendio.
Da un’altra testata giornalistica. news de news.un.org