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GazaGuerra Israele-Hamas: 200 civili uccisi in un ospedale di Gaza

Guerra Israele-Hamas: 200 civili uccisi in un ospedale di Gaza

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Ieri, martedì intorno alle 19, uno sciopero ha colpito un ospedale di Gaza provocando la morte di almeno 200 persone e numerosi feriti, tra cui donne e bambini. Entrambi gli schieramenti respingono ogni responsabilità, mentre l’esercito israeliano afferma di poter fornire la prova del coinvolgimento della Jihad islamica.

Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, l’esercito israeliano ha rivelato le sue prove, che consistono in foto aeree e soprattutto nella registrazione audio di un minuto di una conversazione in arabo tra due militanti di Hamas. Due uomini che discutono delle responsabilità del loro alleato, la Jihad islamica palestinese, anch’essa affiliata all’Iran. Secondo loro, il razzo sarebbe stato lanciato da un cimitero vicino all’ospedale, suggerendo che questo mancato lancio avrebbe causato la tragedia.

Sono informazioni da prendere con molta cautela, perché in tempo di guerra l’informazione è un’arma. Hamas ha comunicato molto velocemente dopo l’esplosione la cifra di 500 morti, cifra che secondo gli israeliani è gonfiata.

I medici sul posto hanno dovuto fare i conti con un caos di corpi e di urla e abbiamo improvvisato una conferenza stampa tra i corpi. Gli ospedali di Gaza sono pieni, dopo 12 giorni di bombardamenti vi hanno trovato rifugio centinaia di persone, persone che hanno perso la casa o che non hanno potuto lasciare la zona. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, all’interno dell’ospedale si trovavano almeno 4.000 persone.

Per il momento è impossibile attribuire la responsabilità all’uno o all’altro campo, perché non sarebbe la prima volta che razzi difettosi lanciati da gruppi islamici nell’enclave mancano il bersaglio e cadono. su Gaza e questa non sarebbe la prima volta che Israele bombarda le infrastrutture civili dell’enclave.

Ore prima dell’esplosione, l’ONU aveva accusato Israele di aver bombardato una scuola gestita da una delle sue agenzie nel campo profughi di Al-Maghazi a Gaza e di aver ucciso sei civili. Le condanne sono unanimi in tutto il mondoIn diversi paesi arabi sono scoppiate manifestazioni di rabbia; in Libano, Turchia, Tunisia, Iran e soprattutto nella Cisgiordania occupata, centinaia di palestinesi hanno chiesto le dimissioni di Hamoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese. In Giordania i manifestanti hanno tentato di entrare nell’ambasciata israeliana ad Amman e il governo ha dovuto annullare il vertice con il presidente americano al quale era previsto anche il presidente egiziano.

Guterres ha sottolineato nel suo messaggio su X che gli ospedali e tutto il personale medico sono protetti dal diritto internazionale.

Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha descritto l’attacco all’ospedale come “totalmente inaccettabile”.

CHI condanna fermamente l’attacco”, ha scritto il capo dell’agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus in un post sulla piattaforma di social media X, ex Twitter:

“L’OMS condanna fermamente l’attacco all’ospedale arabo Al Ahli nel nord della Striscia di Gaza. L’ospedale era operativo e ospitava pazienti, operatori sanitari e sfollati interni. I primi rapporti indicano centinaia di morti e feriti.

L’ospedale era uno dei 20 nel nord della Striscia di Gaza che hanno subito ordini di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. L’ordine di evacuazione è stato impossibile da eseguire data l’attuale insicurezza, le condizioni critiche di molti pazienti e la mancanza di ambulanze, personale, capacità di posti letto nel sistema sanitario e rifugi alternativi per gli sfollati”.

Martedì sera a New York, gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di aver chiesto, insieme alla Russia, uno stato d’emergenza dell’ONU Consiglio di Sicurezza incontro sulla Palestina, compreso lo sciopero all’ospedale di Gaza City.

Tutti seguono quello che sta accadendo, la questione di Hamas resta essenziale ma l’incendio della Cisgiordania che passerebbe attraverso il nord di Israele e che porterebbe Libano ed Hezbollah ad una vera guerra sarebbe il prossimo passo e si spera che nessuno lo voglia .

Originalmente pubblicato su The European Times.

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