La professoressa Marilyn Anderson dell’Università di La Trobe ha affermato che la scoperta potrebbe portare al controllo dei parassiti proteici di origine vegetale per le piante coltivate che sono essenziali per la produzione alimentare globale.
“L’analisi strutturale dimostra che, anche se questa proteina è prodotta dalle piante, ha diverse caratteristiche in comune con le proteine Cry a tre domini conosciute, ampiamente utilizzate in agricoltura per il controllo degli insetti”, ha affermato il professor Anderson.
“Queste proteine proteggono i raccolti dai danni causati da gravi parassiti lepidotteri (bruco).”
La scoperta di queste proteine da parte di Corteva Agriscience è promettente per lo sviluppo di nuovi strumenti per combattere gli insetti nocivi che minacciano la produzione di alimenti e fibre.
Le nuove proteine offrono una modalità d’azione alternativa e una potenziale soluzione al problema della resistenza dei parassiti ai metodi insetticidi esistenti.
Il controllo dei parassiti nelle principali colture mondiali di mais, soia e cotone utilizza transgeni Bacillus thuringiensis (Bt) per produrre proteine insetticide per la protezione contro i principali insetti nocivi. La ricerca di soluzioni alternative è stata motivata dalla preoccupazione che i parassiti potessero sviluppare resistenza a queste proteine.
Questo studio introduce una nuova famiglia di proteine insetticide, designate come IPD113, presenti nelle felci come le specie Pteris, note come “freno”, che sono popolari come piante d’appartamento.
Le proteine si sono rivelate molto efficaci nei test basati sulla dieta artificiale contro sei dei principali lepidotteri (bruco) parassiti del mais e della soia. Inoltre, le piante di mais e soia che producono proteine IPD113 erano più resistenti ai danni provocati dagli insetti su foglie, steli e spighe, rispetto alle piante di controllo.
L’analisi della struttura cristallina di un esempio di queste proteine ha rivelato una sorprendente somiglianza con la struttura di alcune proteine insetticide Bt, anche se derivano da piante (non da batteri). In particolare, queste proteine della felce mancano di un dominio (o parte) che è tipicamente presente nelle proteine Bt ma mantengono l’efficacia.
Sorprendentemente, queste proteine della felce colpivano ancora i vermi autunnali che erano resistenti alle proteine Bt convenzionali.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com