Il senatore americano Michael Bennet ha scritto una lettera ai leader di Meta, X, TikTok e Google in cerca di informazioni su come stanno cercando di fermarne la diffusione falso e contenuti fuorvianti su Conflitto Israele-Hamas sulle loro piattaforme.
Il senatore Bennet ha posto una serie di domande alle aziende chiedendo dettagli sulle loro pratiche di moderazione dei contenuti e, secondo la sua richiesta, le risposte dettagliate sono attese entro il 31 ottobre.
Le società di social media hanno già fornito le prime spiegazioni su alcune misure chiave adottate negli ultimi giorni in risposta ai contenuti falsi generati dall’inizio del conflitto Israele-Hamas. Per esempio:
- L’app per brevi video TikTok ha affermato di aver assunto più moderatori di contenuti di lingua araba ed ebraica.
- Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, ha dichiarato di aver rimosso o contrassegnato come inquietante più di 795.000 contenuti in ebraico o arabo nei primi tre giorni dall’attacco di Hamas.
- X e YouTube, di proprietà di Google, hanno entrambi affermato di aver rimosso anche contenuti dannosi.
Tuttavia, Bennet ha affermato che tali azioni non erano sufficienti. Ha inoltre criticato le quattro società per aver ridotto nell’ultimo anno il numero del personale dei team fiduciari e di sicurezza incaricati di monitorare i contenuti falsi e fuorvianti.
Twitter ha ridotto il personale fiduciario e di sicurezza del 15% e ha sciolto un relativo consiglio nel novembre 2022 dopo che Elon Musk ha acquisito la società, con ulteriori riduzioni del personale il mese scorso, come notato da Bennet. A gennaio, Meta ha eliminato 100 posizioni simili e Google ha ridotto di un terzo il proprio team dedicato a contrastare l’incitamento all’odio e la disinformazione online.
Bennet ha sostenuto che queste decisioni contribuiscono a una reazione a catena di violenza, paranoia e sfiducia globale.
Ha inoltre affermato: “Le vostre piattaforme contribuiscono a creare un ambiente informativo in cui i fatti fondamentali sono sempre più soggetti a controversie, mentre le fonti inaffidabili vengono ripetutamente presentate come autorevoli”.
Immagini di conflitti passati, filmati di videogiochi e documenti falsificati sono esempi di contenuti ingannevoli che hanno inondato le piattaforme dei social media da quando i militanti di Hamas hanno attaccato i civili israeliani il 7 ottobre.
“In molti casi, gli algoritmi utilizzati dalle vostre piattaforme hanno amplificato questi contenuti, contribuendo a un pericoloso ciclo di rabbia, interazione e ricondivisione”, ha affermato il senatore Bennet.
Le osservazioni del senatore Bennet hanno fatto seguito alle critiche del capo dell’industria dell’Unione europea Thierry Breton nei confronti di queste società, esortandole ad adottare misure più rigorose per combattere la disinformazione durante l’escalation del conflitto Israele-Hamas.
Scritto da Alius Noreika
Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org