Hamas e Israele hanno concordato di rilasciare 50 ostaggi in cambio di una tregua di quattro giorni. Non è ancora noto chi verrà liberato.
L’accordo raggiunto il 21 novembre prevede che 50 ostaggi possano essere rilasciati durante una tregua di quattro giorni. L’accordo ratificato dal governo israeliano resta fragile. La minima scaramuccia potrebbe metterla a repentaglio.
I primi ostaggi non lasceranno Gaza prima del 23 novembre. In Israele molte famiglie stanno ritrovando la speranza, ma restano ansiose.
IL internazionale La comunità accoglie con favore l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è detto “straordinariamente soddisfatto” dell’imminente rilascio degli ostaggi rapiti in Israele dai militanti di Hamas il 7 ottobre, in base a un accordo al quale Israele ha dato il via libera mercoledì. L’accordo prevede il rilascio di 50 ostaggi in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi e di una tregua nella Striscia di Gaza. Un portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite ha descritto l’accordo come “un importante passo avanti”, ma ha affermato che “resta ancora molto da fare”.
Hamas reagisce alla “tregua umanitaria“: “Le disposizioni di questo accordo sono state formulate secondo la visione di resistenza e determinazione, che mirano a servire il nostro popolo e a rafforzare la sua tenacia di fronte all’aggressione”. “Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno in allerta”, ha avvertito l’organizzazione islamista palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato alle 20:15, poche ore dopo l’annuncio dell’accordo, sugli sforzi diplomatici in corso per liberare gli ostaggi e sulle difficili decisioni che ha dovuto prendere. Ha inoltre reso più volte omaggio alle sue forze armate, insistendo che la guerra continuasse: “Cittadini di Israele, voglio essere molto chiaro stasera, questa guerra continua, questa guerra continua, noi continueremo questa guerra per raggiungere tutti i nostri obiettivi”. obiettivi. La restituzione degli ostaggi, l’annientamento di Hamas” e la garanzia che dopo Hamas non ci sia più un governo di terroristi che paghi per l’istruzione dei bambini”.
DISCLAIMER: Le informazioni e le opinioni riprodotte negli articoli sono quelle di coloro che le dichiarano e sono di loro responsabilità. La pubblicazione su The European Times non significa automaticamente approvazione del punto di vista, ma il diritto di esprimerlo.
TRADUZIONI DELLA DISCLAIMER: Tutti gli articoli presenti in questo sito sono pubblicati in inglese. Le versioni tradotte vengono eseguite attraverso un processo automatizzato noto come traduzioni neurali. In caso di dubbi fare sempre riferimento all’articolo originale. Grazie per la comprensione.
Originalmente pubblicato su The European Times.