Nuove leggi per rendere obbligatoria e armonizzata la raccolta dei dati dei passeggeri aerei.
I deputati vogliono che la raccolta dei dati sia proporzionale e in linea con le sentenze dei tribunali europei.
Norme uniformi sulla raccolta anticipata di informazioni sui passeggeri mirano a rafforzare la sicurezza dell’UE e la sua capacità di combattere e prevenire i reati gravi.
La commissione per le libertà civili del Parlamento ha adottato oggi due progetti di relazione sulla raccolta di informazioni anticipate sui passeggeri (API) per rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne dell’UE e per rafforzare la prevenzione e la lotta contro la criminalità. Sono stati adottati con 50 voti a favore, 7 contrari e 0 astensioni (gestione delle frontiere) e 53 voti a favore, 6 contrari e 1 astensione (applicazione della legge).
Le nuove norme imporranno ai vettori aerei di raccogliere e trasmettere sistematicamente i dati dei passeggeri alle autorità competenti. Si applicheranno ai voli in arrivo in un paese dell’UE da un paese terzo in caso di gestione delle frontiere e anche ai voli in partenza da un paese dell’UE nel caso di condivisione dei dati con le forze dell’ordine. Inoltre, i paesi dell’UE possono scegliere di applicare queste ultime regole a voli selezionati all’interno dell’UE.
I dati raccolti includeranno il nome del passeggero, la data di nascita, la nazionalità, i dettagli del passaporto e le informazioni sul volo. Per armonizzare la raccolta dei dati, le nuove leggi specificano gli elementi dei dati da raccogliere. Inoltre, la qualità dei dati verrà migliorata, poiché potranno essere raccolti solo in modo uniforme e automatizzato, sostituendo la registrazione manuale.
Il Parlamento europeo spinge per norme proporzionali e conformi alla Corte
Nella loro posizione, i deputati hanno cercato di limitare i tipi di dati API a quanto necessario, nel rispetto della proporzionalità e dei diritti fondamentali e in conformità con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea, ed escludere i dati biometrici dall’ambito di applicazione. Sottolineano che la raccolta dei dati API non è un motivo per controllare i documenti di viaggio prima dell’imbarco, ad esempio quando si viaggia all’interno dell’area Schengen. I dati verrebbero invece raccolti durante le procedure di check-in.
Inoltre, i deputati vogliono ridurre il periodo di tempo in cui le compagnie aeree e le autorità di frontiera memorizzano i dati API dopo la partenza di un volo da 48 a 24 ore, a meno che le misure di facilitazione del viaggio da parte della compagnia aerea non richiedano più tempo. I deputati hanno inoltre proposto di aggiungere un nuovo articolo che garantisca che la raccolta dei dati API non porti a discriminazioni basate su caratteristiche sensibili come sesso, genere, origine etnica, lingua, status di minoranza, disabilità o religione. Infine, il Parlamento vuole multe fino al 2% del fatturato globale di una compagnia aerea che viola sistematicamente o persistentemente le regole.
Originalmente pubblicato su The European Times.