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I deputati chiedono modifiche al trattato per rafforzare il ruolo del Parlamento e proporre referendum a livello europeo

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La relazione che comprende il progetto di modifica dei trattati è stata approvata mercoledì dai deputati con 19 voti favorevoli, 6 contrari e un’astensione. La risoluzione di accompagnamento è stata adottata con 20 voti favorevoli, 6 contrari e nessuna astensione. Gli eurodeputati ribadiscono l’appello a modificare i Trattati Ue e chiedono al Consiglio di presentare “immediatamente e senza deliberazione le proposte […] al Consiglio europeo” affinché a Convenzione può essere impostato.

Riforme istituzionali e un meccanismo per Referendum a livello europeo

I deputati chiedono un sistema più equilibrato che rafforzerebbe il ruolo del Parlamento e modificherebbe le procedure di voto in Consiglio. Aumentando in modo significativo il numero di decisioni prese mediante il voto a maggioranza qualificata (MQ) e la procedura legislativa ordinaria (OLP), l’Unione sarebbe meglio attrezzata per agire. Inoltre, il Parlamento otterrebbe l’autorità di avviare la legislazione e diventare un colegislatore per il bilancio a lungo termine dell’UE.

Inoltre, i deputati chiedono un’inversione degli attuali ruoli del Consiglio e del Parlamento nella nomina del presidente della Commissione (che sarà ribattezzato “Esecutivo europeo”). Secondo le modifiche proposte, il Parlamento nominerebbe il Presidente della Commissione e il Consiglio europeo fornirebbe l’approvazione. Inoltre, i deputati suggeriscono di concedere al presidente della Commissione la possibilità di selezionare i membri in base alle preferenze politiche, garantendo al tempo stesso un equilibrio in termini geografici e demografici.

Il progetto di relazione chiede l’attuazione di un meccanismo per referendum a livello europeo su temi legati alle azioni e alle politiche dell’Unione (compresa l’approvazione delle attuali proposte di riforma del trattato) e il miglioramento dei meccanismi di partecipazione esistenti.

Competenze dell’UE e sussidiarietà

I deputati vogliono stabilire una competenza esclusiva dell’Unione per l’ambiente e la biodiversità e competenze condivise in materia di sanità pubblica, protezione civile, industria e istruzione. Propongono l’avanzamento delle competenze condivise dell’Unione nei settori dell’energia, degli affari esteri, della sicurezza esterna e della difesa, della politica delle frontiere esterne nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia e delle infrastrutture transfrontaliere.

Altri ambiti di riforma

Il progetto di relazione comprende anche proposte su:

  • politica estera, di sicurezza e di difesa (sanzioni e processo di allargamento provvisorio, decisioni del voto a maggioranza qualificata, nonché un’unione di difesa con capacità militare);
  • mercato unico, economia e bilancio (lotta ai paradisi fiscali, voto a maggioranza qualificata per le decisioni fiscali, periodi di 5 anni per il bilancio a lungo termine);
  • un protocollo di progresso sociale;
  • formazione scolastica;
  • commercio e investimenti;
  • non discriminazione (ampliamento dell’elenco dei gruppi vulnerabili protetti, facendo riferimento alla “parità di genere” in tutti i trattati);
  • clima e ambiente (riduzione del riscaldamento globale e salvaguardia della biodiversità come obiettivi dell’Unione, tutela dei fondamenti naturali della vita e degli animali, in linea con l’approccio One Health);
  • politica energetica (un’unione energetica europea integrata);
  • lo spazio di libertà, giustizia e sicurezza (competenze aggiuntive per Europol, violenza di genere e crimini ambientali perseguiti ai sensi del diritto dell’UE); E
  • migrazione (norme minime comuni in materia di cittadinanza e visti, misure più forti di sicurezza alle frontiere, stabilità economica e sociale e disponibilità di manodopera qualificata).

Prossimi passi

La relazione sarà votata da tutti i deputati durante la sessione plenaria del 20-23 novembre.

Collegamento alla fonte

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Originalmente pubblicato su The European Times.

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