I ricercatori dell’Oak Ridge National Laboratory hanno condotto a analisi completa del ciclo di vita, dei costi e delle emissioni di carbonio su stampi stampati in 3D per prefabbricati calcestruzzo e hanno stabilito che il metodo è economicamente vantaggioso rispetto agli stampi in legno convenzionali.
Il calcestruzzo prefabbricato viene utilizzato nell’edilizia e prodotto versando il materiale in uno stampo riutilizzabile. Per decenni questi stampi sono stati realizzati in legno, una tecnica che richiede competenze altamente specializzate. In alternativa, gli stampi realizzati con compositi polimerici rinforzati con fibre possono essere stampati in 3D.
“Abbiamo sviluppato un modello tecnico-economico che confrontava i costi associati a ciascun metodo, valutando materiali, attrezzature, energia e manodopera”, ha affermato Kristina Armstrong dell’ORNL. “La stampa 3D può realizzare stampi complessi più velocemente e i compositi possono essere riciclati, portando a stampi più economici se utilizzati più volte per parti prefabbricate in calcestruzzo”.
L’ottimizzazione della progettazione degli stampi riduce anche la domanda di energia e le emissioni di carbonio. Studi futuri valuteranno ulteriormente l’impatto del riciclaggio.
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