Venerdì il Sudafrica ha presentato ricorso contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) per “genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”, accuse che sono state immediatamente respinte “con disgusto” dal governo di Benjamin Netanyahu.
Pretoria ha anche chiesto al principale organo giudiziario dell’ONU di adottare misure urgenti per “proteggere il popolo palestinese a Gaza”, in particolare ingiungendo a Israele di “cessare immediatamente tutti gli attacchi militari”.
“Israele respinge con disgusto la diffamazione (…) propagata dal Sud Africa e il suo ricorso alla Internazionale Corte di Giustizia”, Lior Haiat, portavoce del Ministero degli Affari Esteri israeliano, ha subito reagito a X.
Il Sudafrica, fervente sostenitore della causa palestinese, è uno dei paesi più critici nei confronti del massiccio e mortale bombardamento israeliano della Striscia di Gaza, come rappresaglia per i sanguinosi attacchi di Hamas contro Israele il 7 ottobre. Ritiene che “Israele, in particolare dal 7 ottobre 2023 (…) si è impegnato, è impegnato e probabilmente continuerà a impegnarsi in atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”, secondo il ICJ.
Pretoria afferma che “gli atti e le omissioni di Israele hanno carattere genocida, poiché sono accompagnati dal necessario intento specifico (…) di distruggere i palestinesi di Gaza come parte del più ampio gruppo nazionale, razziale ed etnico dei palestinesi”, ha sottolineato l’Aia. tribunale con sede. “Questi atti sono tutti attribuibili a Israele, che non è riuscito a prevenire il genocidio e lo sta commettendo in chiara violazione della Convenzione sul genocidio”, ha affermato il ministro. testo disse.
Si prevede che l’ICJ, che giudica le controversie tra Stati, terrà udienze nelle prossime settimane. Ma anche se le sue decisioni sono definitive, non ha i mezzi per farle rispettare. Può anche ordinare misure di emergenza in attesa della completa risoluzione dei casi, che può richiedere molti anni.
Il Sudafrica ha precisato nella sua richiesta di essersi rivolto alla Corte per “stabilire la responsabilità di Israele per le violazioni della Convenzione sul genocidio”, ma anche per “garantire la protezione più completa e urgente possibile ai palestinesi”.
Anche la Corte Penale Internazionale (CPI), che ha sede all’Aja e giudica i singoli individui, ha ricevuto il mese scorso anche una richiesta da Sud Africa, Bangladesh, Bolivia, Comore e Gibuti di indagare sulla situazione nello “Stato di Palestina”. La Corte penale internazionale ha anche avviato indagini nel 2021 su possibili crimini di guerra commessi nei territori palestinesi sia da Israele che da Hamas.
Originalmente pubblicato su The European Times.