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Le trattative per l’applicazione delle sanzioni UE sono in stallo, attirano le ire del Parlamento

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Bruxelles – I negoziati tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE sul rafforzamento dell’applicazione delle sanzioni si sono interrotti giovedì sera senza un accordo. I legislatori del Parlamento hanno espresso frustrazione, sostenendo che sono necessari progressi più rapidi per colmare le lacune che aiutano la Russia.

“L’efficacia del regime sanzionatorio dell’UE è gravemente compromessa dal mosaico dei sistemi giuridici nazionali e da un’applicazione debole e ineguale”, ha affermato in una nota il gruppo negoziale del Parlamento.

Sostengono che le persone e le entità russe sanzionate sono ancora in grado di viaggiare e fare affari in alcune parti dell’UE. I fondi continuano inoltre ad affluire alla Russia a causa di un’applicazione non uniforme.

La legislazione controversa standardizzerebbe le sanzioni in tutta l’UE per la violazione delle sanzioni contro la Russia. Ma il i colloqui hanno raggiunto un punto morto su alcune disposizioni.

“Ogni giorno che passa aiuta gli sforzi bellici di Putin”, ha affermato il gruppo parlamentare. “Chiediamo quindi al Consiglio di riconsiderare la sua posizione e di riprendere i colloqui il prima possibile”.

La negoziatrice capo Sophie In ‘t Veld ha detto: “[t]Il Parlamento europeo ritiene che la violazione delle sanzioni debba essere criminalizzata, che l’applicazione delle sanzioni debba essere migliorata e che il forum shopping per il sistema nazionale più debole debba finire”.

Le dichiarazioni del parlamento indicano che le sanzioni dell’UE contro le élite russe necessitano di misure più incisive. Ma colmare il divario con gli Stati membri sui meccanismi di applicazione rimane una sfida continua.

Con l’invasione dell’Ucraina che sta per entrare nel suo secondo anno, il gruppo parlamentare ha dichiarato di essere “pronto a continuare i colloqui e a trovare un accordo sulle questioni in sospeso” relative alla limitazione delle finanze russe. Ma i colloqui in fase di stallo finora evidenziano ostacoli persistenti.

DISCLAIMER: Le informazioni e le opinioni riprodotte negli articoli sono quelle di coloro che le dichiarano e sono di loro responsabilità. La pubblicazione su The European Times non significa automaticamente approvazione del punto di vista, ma il diritto di esprimerlo.

TRADUZIONI DELLA DISCLAIMER: Tutti gli articoli presenti in questo sito sono pubblicati in inglese. Le versioni tradotte vengono eseguite attraverso un processo automatizzato noto come traduzioni neurali. In caso di dubbi fare sempre riferimento all’articolo originale. Grazie per la comprensione.

Originalmente pubblicato su The European Times.

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