Il più grande del mondo crociera nave, il Icona dei mari ha intrapreso il suo viaggio inaugurale questo sabato. Non tutti però sono convinti delle prestazioni di questa imbarcazione e affermano che in termini di ecologia è un passo indietro.
La nuova nave è stata sviluppata da Royal Caribbean International. È alimentato a gas naturale liquefatto (GNL). Tuttavia, le organizzazioni ambientaliste esprimono preoccupazione per le potenziali emissioni di metano di questa enorme nave e di altre di questo tipo in futuro.
Capace di ospitare 8.000 passeggeri su 20 ponti, l’Icon of the Seas è partita da Miami, sfruttando il crescente fascino dei viaggi in crociera.
La nave è specificamente progettata per funzionare con gas naturale liquefatto (GNL), che, rispetto al tradizionale carburante marino, brucia in modo più pulito. Tuttavia, questa opzione di carburante più pulito solleva preoccupazioni sull’aumento dei rischi associati alle emissioni di metano.
I gruppi ambientalisti sottolineano che le perdite di metano dai motori delle navi rappresentano un rischio inaccettabile per il clima a causa dei suoi effetti negativi a breve termine. Alcuni esperti affermano che l’utilizzo del GNL come combustibile marino comporta l’emissione di oltre il 120% in più di gas serra nel ciclo di vita rispetto al gasolio marino.
In termini di effetti sul riscaldamento climatico, il metano è 80 volte più potente del biossido di carbonio. La riduzione di queste emissioni è di fondamentale importanza per mitigare l’aumento della temperatura globale.
Le navi da crociera come la Icon of the Seas utilizzano motori a doppia alimentazione a bassa pressione che rilasciano metano nell’atmosfera durante il processo di combustione, un fenomeno noto come “sversamento del metano”. Sebbene esistano motori alternativi utilizzati nelle navi portarinfuse o nelle navi portacontainer che emettono meno metano, la loro altezza li rende incompatibili con la progettazione delle navi da crociera.
Secondo Royal Caribbean, la sua nuova nave supera del 24% gli standard di efficienza delle emissioni di carbonio stabiliti dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO), l’ente regolatore globale del trasporto marittimo. La combustione del GNL emette inoltre meno gas serra rispetto all’olio combustibile a bassissimo contenuto di zolfo (VLSFO), che alimenta la maggior parte della flotta marittima globale.
Il processo di conversione del gas naturale in energia nei motori delle navi da crociera coinvolge i cilindri, dove è fondamentale garantire la completa conversione del gas naturale in energia. Qualsiasi gas naturale non convertito ha il potenziale di fuoriuscire nell’atmosfera durante il processo di combustione.
Una ricerca del 2024 indica che i motori delle navi da crociera presentano una perdita media di metano del 6,4%, superando il livello ipotizzato dall’Organizzazione marittima internazionale (IMO) del 3,5%.
Guardando al futuro, la Cruise Line International Association prevede che il 63% delle 54 navi che dovrebbero essere commissionate tra gennaio 2024 e dicembre 2028 saranno alimentate a GNL, anche se attualmente solo circa il 6% delle 300 navi da crociera esistenti opera a GNL. Gli ultimi progetti di navi da crociera sono versatili e possono ospitare il tradizionale gasolio marino, il GNL o combustibili alternativi come il bio-GNL, sebbene queste alternative costituiscano solo una frazione del consumo di carburante degli Stati Uniti.
Scritto da Alius Noreika
Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org