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venerdì, Novembre 1, 2024
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notiziediritti umaniUn anno difficile in serbo per i bambini del mondo: rapporto dell’UNICEF

Un anno difficile in serbo per i bambini del mondo: rapporto dell’UNICEF

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


All’inizio di ogni anno, UNICEF guarda avanti ai rischi che i bambini potrebbero dover affrontare e suggerisce modi per ridurre il potenziale danno. L’ultimo rapporto, Prospettive per i bambini 2024: Cooperazione in un mondo frammentato, dipinge il quadro di un futuro a breve termine caratterizzato da continui conflitti e incertezza economica. Ecco una ripartizione delle principali tendenze a cui prestare attenzione.

Violenze e guerre continue

Le prospettive di conflitto, afferma il rapporto, saranno alimentate dalla crescente concorrenza tra le potenze mondiali, minacciando i diritti e la vita dei bambini. Oltre al danno immediato per la vita dei bambini, la violenza e la guerra colpiscono i bambini sottraendo risorse all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alla nutrizione.

Oltre 5.000 persone, tra cui 3.500 bambini, hanno perso la casa in un incendio scoppiato tra un rifugiato in Bangladesh.

Oltre 5.000 persone, tra cui 3.500 bambini, hanno perso la casa in un incendio scoppiato tra un rifugiato in Bangladesh.

Crescita economica lenta

La forte crescita economica sta minando anni di progressi nella riduzione della povertà infantile, rendendo difficile per i giovani l’accesso ai mercati del lavoro globali. Se il commercio internazionale fosse ostacolato dalla sfiducia e dai dazi, i prezzi dei prodotti alimentari potrebbero aumentare e la nutrizione infantile potrebbe risentirne. Il modo per salvaguardare i bambini, afferma il rapporto, è la solidarietà economica, la collaborazione del mercato e l’investimento nelle competenze future.

Mancanza di collaborazione internazionale

Il rapporto esprime preoccupazione per il fatto che un sistema multilaterale frammentato non riesce a risolvere le questioni chiave per i bambini. Ciò può limitare gli sforzi volti ad affrontare gravi violazioni dei diritti dell’infanzia; ostacolare gli sforzi globali per affrontare i rischi, inclusa la crisi climatica; e inibire l’azione collettiva necessaria per prevenire e porre fine ai conflitti. Il sistema multilaterale ha la possibilità di ripristinare il suo corso nel 2024 attraverso un’azione collettiva più forte, una governance globale e il finanziamento delle riforme.

Disuguaglianze nei paesi in via di sviluppo

Le economie in via di sviluppo devono ancora far fronte a disuguaglianze strutturali di bilancio. Ciò significa che le risorse, le opportunità e il potere non sono distribuiti equamente, limitando la capacità di un Paese di investire nei bambini. Di conseguenza, molti cittadini dipendono dalle rimesse per coprire i costi sanitari e scolastici. Le nuove tecnologie e le riforme nel settore dei prestiti potrebbero offrire speranza per un futuro più egualitario.

La democrazia in pericolo

Nel 2024 si terranno dozzine di elezioni e la democrazia globale dovrà affrontare rischi senza precedenti, rappresentati dalla disinformazione e dalla violenza politica, che minacciano i diritti e i servizi dei bambini. I bambini e i giovani possono essere particolarmente vulnerabili a questa violenza, che può provocare morte, danni fisici o emotivi, interruzione dei servizi pubblici e chiusura delle scuole. I giovani esprimono insoddisfazione nei confronti della democrazia, ma stanno incanalando le loro energie verso un’azione civica costruttiva e l’attivismo online.

I bambini creano una forma con le mani nel distretto meridionale dell'Omo, nell'Etiopia meridionale.

I bambini creano una forma con le mani nel distretto meridionale dell’Omo, nell’Etiopia meridionale.

La crisi climatica

Una transizione accelerata verso l’energia verde sta rimodellando i minerali critici e i mercati del lavoro, il che apporta benefici significativi a bambini e giovani, ma pone anche rischi in quanto sono potenzialmente esposti, ad esempio, a pratiche lavorative dannose nelle comunità minerarie. La transizione verde altera anche le loro prospettive di lavoro nell’economia verde e sfida i governi ad affrontare le esigenze di istruzione e formazione professionale. Ma, se gestita in modo responsabile, cooperativo e giusto, questa transizione può essere positiva per i bambini.

Anche El Niño, le malattie trasmesse dalle zanzare e la scarsità d’acqua minacceranno la salute e il benessere dei bambini e porteranno all’insicurezza alimentare, all’aumento del rischio di povertà alimentare infantile e alla migrazione forzata. Una maggiore collaborazione transfrontaliera sulla gestione dei rischi ambientali e sull’innovazione tecnologica può mitigare gli impatti negativi.

I bambini giocano sulla terra arida nel sud del Pakistan.

I bambini giocano sulla terra arida nel sud del Pakistan.

Regolazione dell’intelligenza artificiale

Infine, i potenziali impatti delle tecnologie incontrollate, compresa l’intelligenza artificiale, stanno riaccendendo la paura e la preoccupazione per il benessere dei bambini. Le politiche e le normative emergenti, se incentrate sui bambini e progettate in modo responsabile, possono offrire opportunità e ridurre al minimo gli impatti negativi.

È ora di fare una scelta

La conclusione tratta dagli autori del rapporto è che il mondo si trova di fronte a una scelta tra un futuro di ulteriore frammentazione e divisione, o uno di collaborazione e cooperazione, in cui vengono sfruttate le opportunità, per creare un mondo più sicuro ed equo per i bambini.

Sostengono che con il rinnovamento dello spirito cooperativo previsto dall’ordine internazionale del secondo dopoguerra, finanziando le riforme, la responsabilità politica, la solidarietà e le politiche sociali proattive, i bambini possono ereditare una società inclusiva e resiliente.



Da un’altra testata giornalistica. news de news.un.org

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