ROMA – “C’è un’architettura e c’è un artigianato del dialogo interreligioso” cioè i grandi temi alla base del rapporto tra le religioni e il loro legame con il vivere quotidiano, come riporta il TusciaTimes.eu
È da questo interessante spunto, nato dalla vivacità culturale del conduttore Paolo Bonini, che sabato 17 febbraio si è tenuto presso l’Auditorium della Chiesa di Scientology un incontro dal titolo LA DIMENSIONE DELL’UNIVERSALITÀ: UN CROCEVIA PER COMPRENSIONE, SOLIDARIETÀ E MULTUCULTURALITÀ. A Roma.
Un evento in linea con gli intenti della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che nel 2010 proclamò la Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa, sul palco, stimolati dalle domande e dalle riflessioni di Bonini, hanno interagito in dialogo: Maria Rosaria Fazio, docente di Ebraico biblico; Assem Migahed, ricercatore intellettuale di spiritualità e scienza islamica; Giuseppe Cicogna, vicepresidente Fedensieme ApS e portavoce della Chiesa di Scientology; Fabio Grementieri, ideatore del parco tematico educativo a Santiago Estero (Argentina); Gustavo Guillerme’, presidente del Congresso Mondiale del Dialogo Interculturale e Interreligioso; e Massimo AbdAllah Cozzolino, della Confederazione Islamica Italiana.
Vario anche il pubblico composto da persone religiose e non religiose, tra cui rappresentanti dei buddisti Theravada, cattolici, scientologist, buddisti della Soka Gakkai, Chiesa anglicana d’Europa, UAAR (Unione degli atei agnostici razionalisti), comunità afghana e mediatori culturali.
Intermezzi musicali a tema di Maurizio De Simone (chitarra), Francesco Passarelli (voce) e Samuele Bonini (voce) hanno scandito il ritmo e la melodia di un crocevia culturale dove i vertici del pensiero religioso e laico trovano armonia e costruiscono una pace tangibile sul territorio, nonostante il contesto attuale in cui anche solo parlare di pace potrebbe sembrare paradossale.
Se si potesse trarre una sintesi comune dai vari discorsi e testimonianze, forse suonerebbe così: “Le guerre hanno una propaganda, mezzi e interessi materiali apparentemente infiniti, difficili da superare. Ma la pace può e deve essere coltivata e fatta crescere dentro ognuno di noi; ed è grazie a momenti come quello di oggi [last Saturday Ed] – che si verificano continuamente in forme diverse e in luoghi diversi nel mondo – che possiamo e dobbiamo continuare a costruire un presente e un futuro migliori”.
Originalmente pubblicato su The European Times.