Le persone che hanno avuto il virus dell’herpes ad un certo punto della loro vita hanno il doppio delle probabilità di sviluppare demenza rispetto a coloro che non sono mai stati infettati. Un nuovo studio dell’Università di Uppsala conferma la ricerca precedente sulla possibilità che l’herpes possa essere un possibile fattore di rischio per la demenza.
I ricercatori hanno studiato 1.000 settantenni di Uppsala per un periodo di 15 anni. Lo studio, ora pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, ha scoperto che le persone che erano state infettate dal virus dell’herpes simplex ad un certo punto della loro vita avevano il doppio delle probabilità di sviluppare demenza, rispetto a coloro che non erano mai state infettate. Il virus dell’herpes simplex è molto comune e può essere infetto fino all’80% degli adulti svedesi. L’infezione dura tutta la vita, ma i sintomi possono andare e venire in diversi periodi della vita. Molte persone non presentano mai alcun sintomo legato alla loro infezione.
“La particolarità di questo studio è che i partecipanti hanno più o meno la stessa età, il che rende i risultati ancora più affidabili poiché le differenze di età, che altrimenti sarebbero legate allo sviluppo della demenza, non possono confondere i risultati”, spiega Erika Vestin, medico studente all’Università di Uppsala.
55 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza. L’età avanzata e la presenza del gene di rischio dell’apolipoproteina ε4 sono fattori di rischio già noti. In precedenza sono state condotte ricerche per indagare se il virus dell’herpes simplex potesse anche essere un possibile fattore di rischio per la demenza; qualcosa ora confermato in questo studio. “È entusiasmante che i risultati confermino gli studi precedenti. Dagli studi emergono sempre più prove che, come i nostri risultati, indicano il virus dell’herpes simplex come fattore di rischio per la demenza”, continua Vestin.
Importanti conclusioni dello studio includono la necessità di indagare ulteriormente se i farmaci già noti contro il virus dell’herpes simplex possano ridurre il rischio di demenza e la possibilità di sviluppare nuovi vaccini. “I risultati potrebbero spingere ulteriormente la ricerca sulla demenza verso il trattamento della malattia in una fase precoce utilizzando i comuni farmaci contro il virus dell’herpes o prevenendo la malattia prima che si manifesti”, aggiunge Vestin.
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