Vuoi essere giusto ed efficiente come reclutatore? La buona notizia è che i progressi recenti e in via di sviluppo nella tecnologia dell’intelligenza artificiale possono aiutarti a farlo.
Ma come sfruttare l’intelligenza artificiale in termini di ottimizzazione delle tradizionali pratiche HR? La chiave è abbracciare questa tecnologia, così come i processi più snelli che può aiutare a facilitare: processi come la comunicazione remota, lo screening dei candidati sui social media e l’uso dell’analisi dei dati assistita dall’intelligenza artificiale per evitare pregiudizi e discriminazioni inconsce.
Per ulteriori informazioni su questo argomento, considera di completare una laurea o Master in Risorse umane online. In alternativa, resta con noi mentre ne discutiamo ulteriormente.
Comunicazione digitale assistita dall’intelligenza artificiale: qui per restare, dopo la pandemia
Abbiamo fatto molta strada dai tempi della pandemia di COVID-19. Ma una delle cose migliori che escono da questi lunghi periodi di quarantena? La rapida adozione dell’intelligenza artificiale e della tecnologia digitale per facilitare la comunicazione remota.
Nel reclutamento, molti luoghi di lavoro utilizzano ancora oggi la tecnologia della comunicazione digitale per condurre colloqui preliminari. Programmi di videochiamata e conferenza come Zoom e Skype hanno aperto la porta a incontri digitalizzati con i candidati prima di portarli in ufficio per incontrarsi faccia a faccia. Ciò è particolarmente utile per i ruoli in cui sono richiesti più cicli di colloqui. Un processo comune in questi scenari è diventato:
- Fase 1: intervista telefonica.
- Turno 2: colloquio in videoconferenza.
- Fase 3: colloquio di persona.
Non solo questo è un modo molto più conveniente – e tempestivo – per gestire il processo di intervista, ma l’utilizzo delle interviste in videoconferenza si traduce anche in un minor traffico pedonale di estranei in ufficio, il che è complessivamente più sicuro. Il nostro “piacere di conoscerti!” ispirato all’era digitale il grido di grido è, in quanto tale, diventato un luogo comune – ed è probabile che rimanga, ben oltre l’era della pandemia.
Approvvigionamento attraverso i social: ricerche assistite dall’intelligenza artificiale di piattaforme online per nuove reclute
Non si può negare: viviamo nell’era dei social media. In un momento in cui praticamente tutti noi abbiamo coltivato e curato una nostra presenza online, è logico che i reclutatori diano un’occhiata. E l’intelligenza artificiale li sta aiutando a farlo.
Naturalmente, quando si tratta di reclutamento, ciò che accade nel cyberspazio può determinare ciò che accade nella vita reale. Se sei intelligente, presterai attenzione all’immagine digitale che pubblicherai come candidato. La verità è che i reclutatori si prenderanno il tempo per vagliare i tuoi social. Quindi, devi assicurarti che la tua presenza sui social media rifletta la persona che vuoi rappresentare professionalmente, soprattutto se vuoi avere successo nell’offerta di un colloquio.
Uno dei modi migliori per curare una presenza online professionale è utilizzare il popolare piattaforma di social media, LinkedIn. Inoltre, i reclutatori oggi possono utilizzare l’intelligenza artificiale per vagliare i profili LinkedIn alla ricerca di potenziali candidati. Quindi, come candidato, abbi cura di utilizzare questa risorsa a tuo vantaggio: aggiorna il tuo profilo LinkedIn con una biografia professionale e aggiungi la tua storia lavorativa. Puoi anche chiedere a un collega di inviare una raccomandazione professionale al tuo profilo, quasi come una recensione. Mettere il meglio di sé online come candidato consentirà inoltre ai reclutatori di essere onesti nei loro processi di reclutamento, poiché consentirà loro di farsi un’idea di chi sei prima di offrirti un colloquio.
AI e questioni di inclusività: promuovere la diversità nel reclutamento dei talenti
Utilizzando l’intelligenza artificiale per selezionare i candidati, i reclutatori possono evitare pregiudizi e discriminazioni nelle prime fasi del processo di reclutamento.
Per quanto riguarda, a studi recenti ha gettato una luce brillante sulla dura realtà dei pregiudizi in materia di reclutamento nei luoghi di lavoro francesi, dove le domande di candidati con nomi “dal suono straniero” venivano scartate a favore di quelli meno identificabili dal punto di vista etnico. Ciascuna delle candidature descriveva un’esperienza lavorativa quasi identica e ciascuna è risultata avere meriti comparabili in termini di idoneità al ruolo pubblicizzato.
Per contrastare questo problema, l’uso della tecnologia AI per selezionare i curriculum dei candidati sulla base di parole chiave pertinenti a specifici criteri di selezione può aiutare a evitare del tutto questo fattore. L’utilizzo dello screening assistito dall’intelligenza artificiale per abbinare i candidati ai ruoli adeguati – sulla base dell’esperienza dettagliata nei loro curriculum – è nel complesso un metodo di reclutamento molto più giusto ed efficace. Oltre a ciò, elimina qualsiasi potenziale di pregiudizio o discriminazione umana.
L’adozione dell’intelligenza artificiale nel processo di reclutamento porta un nuovo livello di equità ed efficienza, trasformando le pratiche tradizionali delle risorse umane. Con l’aiuto di strumenti di comunicazione digitale, l’intelligenza artificiale consente ai reclutatori di eseguire colloqui a distanza, valutare equamente i profili dei candidati sui social media e utilizzare l’analisi dei dati per eliminare i pregiudizi. Questo approccio non solo modernizza le assunzioni, ma garantisce anche una selezione dei candidati più inclusiva e snella, rendendolo una strategia cruciale per qualsiasi organizzazione progressista.
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