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Il software AI offline per telefoni fornisce risposte anche quando non è disponibile Internet per smartphone

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Mancanza di accesso a smartphone oppure Internet rappresenta una sfida per le persone con problemi di vista. Tuttavia, una soluzione è emerso sotto forma di un telefono cellulare basato sull’intelligenza artificiale in grado di funzionare offline.

Utilizzo delle app – foto illustrativa. Credito immagine: temi NordWood tramite Unsplash, licenza gratuita

Lanciato di recente dalla canadese Viamo in Nigeria, questo servizio consente alle persone, anche quelle in aree remote prive di connettività Internet, di sfruttare la tecnologia AI.

Viamo utilizza un telefono convenzionale per connettersi alle reti di telefonia mobile locali, consentendo agli utenti di inviare comandi o richieste di informazioni tramite SMS o chiamate vocali. Similmente ad altri chatbot basati su intelligenza artificiale, questo sistema può essere attivato tramite comandi vocali, rendendolo accessibile a persone analfabete. Inoltre, offre un’alternativa economicamente vantaggiosa, particolarmente vantaggiosa per gli utenti con limitazioni finanziarie.

Progettato per servire le comunità più povere e remote del mondo, il dispositivo viene ora introdotto in Pakistan, India e Tanzania dopo il suo lancio iniziale in Zambia.

Supportato da agenzie di sviluppo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altre nazioni, Viamo ha collaborato con l’UNICEF per diffondere informazioni su vari argomenti tra cui l’HIV, le malattie tropicali, la nutrizione e i servizi igienico-sanitari, dimostrando il suo potenziale per affrontare i bisogni sanitari ed educativi critici in regioni svantaggiate.

Scritto da Alius Noreika

Originalmente pubblicato su The European Times.

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