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la prima linea di difesa!

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Il citocromo P450 è una famiglia di enzimi coinvolti nel metabolismo di diversi farmaci. Attraverso di essi si verificano fenomeni di interazione che possono fare insorgere tossicità farmacologica oppure ridurre l’efficacia terapeutica dei medicinali.

CITOCROMO P450
Se abbiamo mal di testa e prendiamo un farmaco per combattere il dolore, scopriremo che il suo effetto scompare entro qualche ora. Questo accade perchè abbiamo un sistema di eliminazione delle tossine che individua le sostanze chimiche estranee, come i farmaci, e le espelle dal nostro corpo. Questo sistema combatte tutti i tipi di sostanze chimiche indesiderate che abbiamo assunto per bocca o respirando, compresi i farmaci, i veleni vegetali, le sostanze cancerogene prodotte nel cibo durante la cottura e gli inquinanti presenti nell’ambiente. Gli enzimi citocromo p450 sono la nostra prima linea di difesa in questa battaglia chimica. La seconda linea di difesa è costituita dagli enzimi glutatione tranferasi che legano un piccolo peptide, il glutatione, alle molecole da espellere per marcarle e poi degradarle.

ENZIMI DETOSSIFICANTI: il più importante è senza dubbio il sistema enzimatico della citocromo P-450, indispensabile per la detossificazione dell’organismo e nella biotrasformazione e metabolismo dei farmaci. La citocromo P450 è una superfamiglia enzimatica di emoproteine, appartenente alla sottoclasse enzimatica delle monoossigenasi (o ossidasi a funzione mista) che, grazie alla grande capacità di agire su una gran numero di differenti substrati, sia esogeni sia endogeni, permette la riduzione del carico tossinico nell’organismo. Questo complesso enzimatico produce a sua volta, o può produrre, tossine e radicali liberi (reazioni di fase I di attivazione di sostanze tossiche, rese a loro volta ancora più attive e pericolose); è importante, quindi, assumere antiossidanti in grado di inattivare i prodotti della detossificazione, tra cui il glutatione, il SOD, il beta-carotene e la vitamina E (molti di questi già presenti nel fungo stesso; questo il motivo per cui i funghi sono un fitocomplesso unico). Oltre al catabolismo di composti esogeni ed endogeni contribuisce alla biosintesi degli ormoni steroidei e degli acidi biliari. peptide, il glutatione, alle molecole da espellere per marcarle e poi degradarle.

AGGIUNGERE OSSIGENO
Gli enzimi citocromo p450 trovano le molecole estranee e vi aggiungono atomi di ossigeno. Nella maggior parte dei casi, questo ha l’effetto di renderle più solubili in acqua e quindi più facilmente eliminabili dal corpo. L’ossigeno aggiunto diventa un facile punto di aggancio per altri enzimi disintossicanti che così possono afferrare, modificare ulteriormente e distruggere queste molecole tossiche. La strategia di aggiungere ossigeno è chimicamente astuta e gli enzimi citocromo p450 usano uno strumento molecolare potente per realizzarla: l’atomo di ferro di un gruppo eme.
Una strategia alternativa per rendere solubili farmaci e tossine consiste nell’aggiungere alle molecole gruppi solfato come fa l’enzima solfotrasferasi.

CITOCROMO P450 OVUNQUE
Gli enzimi citocromo p450 si trovano in tutti gli organismi. Ogni organismo produce molti citocromi p450 diversi, ognuno dei quali agisce su una diversa classe di molecole. I batteri ne hanno circa 20 forme diverse e noi ne abbiamo circa 60. Le piante ne possiedono centinaia, dato che producono molti pigmenti e tossine per difendersi. Molte delle reazioni necessarie per sintetizzare queste molecole vengono realizzate da particolari enzimi citocromo p450.

UNA LAMA A DOPPIO TAGLIO
Il citocromo p450 svolge il ruolo principale nella eliminazione dei farmaci dal nostro corpo. Si stima che questo enzima sia attivo su circa la metà dei farmaci conosciuti. Per esempio, modifica l’antibiotico eritromicina . E’ in grado di eliminare farmaci diversi come codeina, diazepam (Valium), paclitaxel (Taxol), e molti farmaci anti-HIV.
In alcuni casi, tuttavia, la reazione realizzata dagli enzimi citocromo p450 può essere più dannosa che utile. Per esempio, CYP3A4 è in parte responsabile della tossicità di forti dosi di paracetamolo (Tachipirina). La forma modificata del paracetamolo è pericolosamente reattiva, ma viene normalmente eliminata in breve tempo da altri enzimi disintossicanti. Quando però il dosaggio di paracetamolo è troppo elevato, la concentrazione dell’intermedio reattivo può salire a livelli pericolosi.

PRESCRIZIONI E P450
I medici devono tener conto degli enzimi citocromo p450 quando prescrivono dei farmaci. Per esempio, vi sarà capitato di leggere le avvertenze sulle prescrizioni che raccomandano di non bere succo di pompelmo se dovete assumere un certo farmaco. Il pompelmo, infatti, contiene dei flavonoidi che inibiscono gli enzimi citocromo p450. Questo rallenta lo smaltimento dei farmaci che possono produrre così effetti più intensi di quelli che il medico si aspettava.

MAGHI DELLA SINTESI
Gli enzimi citocromo p450 svolgono un ruolo essenziale anche nella sintesi di alcuni normali composti. Per esempio particolari enzimi citocromo p450 realizzano alcuni passaggi della sintesi di steroidi, delle vitamine A e D, e di molecole lipidiche di segnalazione (prostaglandine, trombossani, leucotreni, tutti derivati dell’acido arachidonico).

CARENZA DEL CITOCROMO P450
In caso di carenza degli enzimi P-450 è utile un’integrazione con: Agaricus, Cordyceps, Maitake e Reishi. Questi funghi medicinali sono ricchi del Citocromo P-450, famiglia di enzimi che costituisce il principale set di enzimi del fegato, cioè il principale strumento di lavoro, con cui quest’organo elabora e trasforma tutto ciò che arriva alle sue cellule.
AGARICUS (Hsu et al., 2008), CORDYCEPS (Yang et al., 1994; Holliday et al., 2005), MAITAKE (Lee et al., 2000; Lee EW et al. 2000) e REISHI (Lin et al., 2002) quindi donando alla cellula epatica una dotazione aggiuntiva di Citocromo p450, rappresentano un prezioso aiuto per chi ha carenza di questi enzimi ed ha bisogno di integrarli.

L’aggiunta di questi enzimi è importante perché sono necessari alla salute del fegato. Infatti sappiamo che quando il fegato va in difficoltà diventa carente e non riesce a smaltire ed elaborare alcune sostanze ostiche che lo raggiungono, come ad esempio tossine, diverse sostanze chimiche, a volte anche farmaci, ma anche eccessi di proteine, grassi animali o le bevande alcoliche.
Un tipico sintomo in questo caso è l’aumento delle transaminasi, (GOT e GPT), della gamma GT che si manifestano quando, a causa di queste problematiche, il numero delle cellule epatiche che muoiono supera il numero di quelle che si rigenerano. Questo avviene quando la quantità di Citocromo P-450 è della cellula epatica diventa insufficiente e soccombe.

AGARICUS, CORDYCEPS, MAITAKE E REISHI apportano, credo unici o quasi in natura, il Citocromo P-450 alle cellule del fegato ed uno dei risultati tangibili che si riscontrano, molto molto spesso è il ritorno delle transaminasi (GOT e GPT) e della gamma GT alla norma. Molti ricercatori hanno documentati questi risultati, che sono di grande importanza per la salute del fegato.
Ecco perché molti medici, in Cina e Giappone e in altri paesi asiatici, li prescrivono nella cura delle malattie del fegato, ma non solo perché sono utili in molte altre malattie. Anche in Occidente alcuni medici li stanno utilizzando con soddisfazione.
Fonti: https://www.pianetachimica.it/ – https://dottorardigo.it/

Bibliografia
• F. P. Guengerich (2001) Common and Uncommon Cytochrome p450 Reactions Related to Metabolism and Chemical Toxicity. Chemical Research in Toxicology 14, 611-650.
• P. Anzenbacher, E. Anzenbacherova (2001) Cytochromes p450 and Metabolism of Xenobiotics. Cellular and Molecular Life Sciences 58, 737-747.
• F. P. Guengerich (1993) Cytochrome p450 Enzymes. American Scientist 81 (Sept-Oct), 440-447
Holliday J, Cleaver J. (2004): “On the Trail of the Wild Yak: AncientCordyceps in the Modern World.” Online posting.
• Hsu CH, Hwang KC, Chiang YH, Chou P. (2008b): “The mushroom Agaricus blazei Murill extract normalizes liver function in patients with chronic hepatitis B.” Journal of Alternative and Complementary Medicine, 14 (3): 299-301.
• Lee EW, He P, Kawagishi H, Sugiyama K. (2000): “Suppression of D- ga- lactosamine-induced liver injury by mushrooms in rats.” Bioscience, biotechnology, and biochemistry, 64(9): 2001-2004.
• Lee JS, Park SY, Thapa D, Choi MK, Chung IM, Park YJ, Yong CS, Choi HG, Kim JA. (2010): “Grifola frondosa water extract alleviates intestinal inflammation by suppressing TNF-α production and its signaling.” Experimental molecular medicine, 42(2): 143-154.
• Lin ZB, Wang MY, Liu Q, Che QM. (2002): “Effects of total triterpenoids extract from Ganoderma lucidum (Curt.: Fr.) P. Karst. (Reishi Mushroom) on experimental liver injury models induced by carbon tetrachloride or D- galactosamine in mice.” International Journal ofMedicinal Mushrooms, 4: 337-342.
• Yang YZ, Wang LS, Deng HY, Ma YS, Wu HS. (1994): “Short-term observation of treating chronic hepatitis B and post-hepatic cirrhosis with Xin Gan Bao.” Res Chinese Materia Medica, (1): 19-20; 62.

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