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Scienze & AmbienteUn ricercatore sviluppa sensori di idrogeno di prossima generazione

Un ricercatore sviluppa sensori di idrogeno di prossima generazione

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


Un nuovo ricercatore dell’Università del Missouri sta sviluppando sensori di prossima generazione che potrebbero essere fondamentali da utilizzare idrogeno come fonte di energia pulita.

Il professor Xiangqun Zeng è un assunto MizzouForward con incarichi congiunti in chimica presso la Facoltà di Arti e Scienze e ingegneria chimica presso la Facoltà di Ingegneria. Porta a Mizzou un impressionante portafoglio di ricerche sponsorizzate, compresi i finanziamenti del Dipartimento dell’Energia.

L’idrogeno è una fonte di energia promettente ma è infiammabile e pericolosa. Inoltre, le perdite di idrogeno nell’atmosfera incidono sulla durata di vita di altri gas serra, contribuendo indirettamente all’aumento delle temperature.

I sensori esistenti possono rilevare l’idrogeno in parti per milione, paragonabili a trovare una specifica goccia d’acqua in un milione di galloni. L’obiettivo di Zeng è sviluppare un sensore in grado di rilevare quantità ancora più piccole, un livello senza precedenti di parti per miliardo.

Lo sta facendo approfondendo la comprensione di come interagiscono i sistemi chimici e biologici. Sebbene queste reazioni e interazioni avvengano intorno a noi, il potenziale per sfruttare questi fenomeni naturali per il progresso tecnologico è rimasto in gran parte inutilizzato.

Zeng applica gli stessi principi al monitoraggio ambientale e all’assistenza sanitaria. Attualmente si concentra sui sensori che monitorano le emissioni di gas serra, nonché sui dispositivi di sensori medici in grado di fornire un monitoraggio continuo dei biomarcatori chiave.

“Il motivo per cui sono qui a Mizzou è proprio perché ho molte idee e la mia creatività può essere utilizzata al meglio”, ha detto. “Sono così apprezzato qui e posso davvero vedere un enorme potenziale per il mio lavoro. Ci sono molte opportunità di collaborazione e ho già contattato colleghi di dipartimenti e università il cui lavoro completa il mio. Sono entusiasta di avere un impatto maggiore.

La ricerca sull’idrogeno, sul nucleare e sull’energia rinnovabile costituirà i pilastri del nuovo Centro per l’innovazione energetica. La cui apertura è prevista entro il 2027, il centro riunirà ingegneri, chimici, fisici, agronomi ed esperti di politiche pubbliche per sviluppare soluzioni sostenibili per il futuro.

Fonte: Università del Missouri



Da un’altra testata giornalistica. news de www.technology.org

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