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Francia: il divieto dell’hijab durante lo sport è “discriminatorio e deve essere revocato”, dicono gli esperti

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.



L’ONU Consiglio per i diritti umaniGli esperti incaricati hanno criticato la decisione delle federazioni francesi di calcio e basket di escludere i giocatori che indossano l’hijab dalle competizioni, anche a livello amatoriale, e la decisione del governo francese di impedire agli atleti francesi che indossano l’hijab di rappresentare il Paese ai Giochi Olimpici di Parigi della scorsa estate.

Violazione

Queste misure, sostengono gli esperti, violano il diritto degli individui di esprimere la propria religione, identità e credo, nonché il loro diritto di partecipare alla vita culturale.

Le politiche della Francia sull’hijab vanno contro gli impegni dichiarati di inclusione e non soddisfano i criteri per le legittime limitazioni dei diritti umani secondo il diritto internazionale, sostengono gli esperti.

La neutralità e la laicità dello Stato non costituiscono motivo legittimo per imporre restrizioni ai diritti alla libertà di espressione e alla libertà di religione o di credo. Qualsiasi limitazione di queste libertà deve essere proporzionata, necessaria per raggiungere uno degli obiettivi fissati nel diritto internazionale” hanno affermato gli esperti, aggiungendo che non dovrebbero mai basarsi su “presunzioni, supposizioni o pregiudizi”.

Rischi di stigmatizzazione

Gli esperti hanno anche espresso preoccupazione per la recente decisione del Consiglio di Stato, il più alto tribunale amministrativo francese, di mantenere il divieto dell’hijab da parte della federazione calcistica, nonché per una proposta di legge del Senato volta a limitare ulteriormente l’uso dell’hijab in pubblico.

Gli esperti indipendenti – che non ricevono stipendio, non fanno parte del personale delle Nazioni Unite e non rappresentano alcun governo – hanno avvertito che il disegno di legge presenta l’hijab come una potenziale minaccia per l’ordine pubblico e che tali azioni potrebbero rafforzare stereotipi dannosi e stigmatizzare le donne e le ragazze musulmane.

“In un contesto di intolleranza e di forte stigmatizzazione delle donne e delle ragazze che scelgono di indossare l’hijab, La Francia deve adottare tutte le misure a sua disposizione per proteggerli, salvaguardare i loro diritti e promuovere l’uguaglianza e il rispetto reciproco per la diversità culturale.”, hanno concluso.

Gli esperti in diritti umani hanno comunicato formalmente al governo francese questa situazione, sollevata anche nel rapporto presentato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal Relatore Speciale delle Nazioni Unite nel campo dei diritti culturali.



Da un’altra testata giornalistica. news de news.un.org

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