Con il tema “Nessuna scusa” l’evento è servito come un potente appello all’azione contro la violenza di genere, evidenziando sia i progressi compiuti che il lavoro urgente ancora necessario.
COME Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha sottolineato nel suo messaggio per la Giornata, le statistiche fanno riflettere: “Ogni giorno, 140 donne e ragazze vengono uccise da membri della loro stessa famiglia, […] dobbiamo affrontare la dura verità: la nostra battaglia è lungi dall’essere finita”.
IL Presidente dell’Assemblea GeneralePhilémon Yang, ha dato il tono all’evento commemorativo, sottolineando: “Usiamo questa Giornata internazionale come un’opportunità per scambiare le migliori pratiche, identificare le lacune critiche e rafforzare il nostro impegno per prevenire ed eliminare la violenza contro donne e ragazze”.
Progresso nonostante le sfide
Nel corso degli anni sono stati fatti passi da gigante nella lotta alla violenza di genere. L’ONU Iniziativa Spotlightin collaborazione con l’Unione europea, ha dimostrato che il progresso è possibile.
Vice Segretario generale Amina J. Mohammed condiviso i risultati del programma: “L’iniziativa ha dimostrato progressi sostanziali, compresa l’adozione o il miglioramento di quasi 550 leggi e politiche”. “Ha fornito servizi essenziali a tre milioni di donne, istruzione, uguaglianza di genere, coinvolgendo 8 milioni di giovani donne”, aggiunto Sima Bahous, Direttore esecutivo di UN Women.
Nonostante questi risultati, la Bahous ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti nelle strategie di prevenzione: “Non dobbiamo in alcun modo denigrare i progressi reali, ma dobbiamo anche essere onesti con noi stessi nel dire che sono troppo lenti e sono minacciati dalle sfide emergenti provenienti da dal politico al tecnologico. Oggi è il momento in cui sollecitiamo nuovamente questo caso, come dobbiamo fare instancabilmente”.
Un invito all’azione
L’attivista americana Tarana Burke, fondatrice del movimento MeToo, ha tenuto un discorso toccante, intrecciando convinzioni personali con un appello globale all’azione. Ha tratto ispirazione dalle parole della poetessa e attivista June Jordan. “’Noi siamo quelli che stavamo aspettando’ E per me quel ‘noi’ rappresenta i sopravvissuti, specialmente quelli di noi che sono più profondamente colpiti, neri e marroni, queer e disabili, poveri e poveri. Abbiamo sempre dovuto essere i salvatori di noi stessi”.
Un tema ricorrente durante l’evento è stata la necessità per uomini e ragazzi di partecipare attivamente agli sforzi per eliminare la violenza di genere.
“Sono alleati che devono riflettere su cosa possono fare meglio”, ha detto Yang. “Inoltre, devono adottare misure proattive per cambiare gli atteggiamenti discriminatori nei confronti delle donne e prevenire la violenza contro di loro”, ha sottolineato.
Come ha affermato la signora Mohammed: “Uniamoci, soprattutto i nostri uomini e i nostri ragazzi, riaffermiamo il nostro impegno e intensifichiamo l’azione per porre fine alla violenza contro le donne”.
Guardando avanti
Con il 30° anniversario della Dichiarazione di Pechino e piattaforma d’azione All’orizzonte, l’evento ha evidenziato la necessità di solidarietà e responsabilità globali. I leader hanno chiesto rinnovati impegni per mantenere le promesse fatte quasi trent’anni fa.
“Insieme, lottiamo per un mondo in cui la dignità e la sicurezza siano garantite per tutti, non come un privilegio, ma come un diritto fondamentale”, ha concluso il vice segretario generale delle Nazioni Unite.
Da un’altra testata giornalistica. news de news.un.org