Con una mossa decisiva per rafforzare la trasparenza e la responsabilità all’interno dell’Unione europea, il Parlamento europeo ha eletto Teresa Anjinho nuova mediatrice europea per il mandato 2025-2029. Anjinho, illustre avvocato portoghese ed ex vice difensore civico del Portogallo, succede a Emily O’Reilly, che ricopre la carica dal 2013.
Un processo di selezione competitivo
L’elezione, tenutasi durante la sessione plenaria di dicembre a Strasburgo, ha seguito un rigoroso processo di selezione. La commissione per le petizioni (PETI) ha condotto audizioni pubbliche il 3 dicembre 2024, durante le quali sei candidati hanno presentato le loro visioni per il Mediatoreil suo ruolo. I candidati includevano:
- Teresa Anjinho (Portogallo): ex vice difensore civico portoghese.
- Emilio De Capitani (Italia): Ex funzionario del Parlamento europeo.
- Marino Fardelli (Italia): Difensore civico della Regione Lazio.
- Julia Laffranque (Estonia): Ex giudice della Corte Europea di Diritti umani.
- Claudia Mahler (Austria): Esperto di diritti umani.
- Reinier van Zutphen (Paesi Bassi): difensore civico dei Paesi Bassi.
Ciascun candidato ha delineato le proprie priorità, che vanno dal miglioramento della comunicazione e della consapevolezza dei diritti umani al rafforzamento della fiducia reciproca Unione Europea istituzioni e cittadini. Anjinho ha sottolineato l’importanza della comunicazione efficace, della consapevolezza dei diritti umani e del rafforzamento delle denunce individuali, cosa che ha avuto risonanza tra i membri del Parlamento europeo (MEP).
Il ruolo del Mediatore europeo
Istituito dal trattato di Maastricht nel 1995, il Mediatore europeo indaga sulle denunce di cattiva amministrazione all’interno delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’UE. Il Mediatore svolge un ruolo fondamentale nel garantire che le istituzioni dell’UE aderiscano ai principi di buona amministrazione, tutelando così la tutela dei cittadini. diritti ai sensi dei trattati UE e della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La posizione è fondamentale per mantenere la trasparenza, la responsabilità e la fiducia tra le istituzioni dell’UE e il pubblico.
La visione di Anjinho per il futuro
La nomina di Anjinho arriva in un momento in cui l’UE sta cercando di rafforzare i suoi processi democratici e di aumentare il coinvolgimento dei cittadini. Si prevede che il suo impegno nell’avviare indagini strategiche di propria iniziativa e nel promuovere partenariati con gli uffici dei difensori civici nazionali, le istituzioni accademiche e i rappresentanti della società civile porterà una nuova prospettiva all’ufficio del Difensore civico. Anjinho mira a basarsi sul lavoro dei suoi predecessori, concentrandosi su misure proattive per affrontare questioni sistemiche e migliorare la qualità dell’amministrazione dell’UE.
Guardando avanti
Mentre Anjinho si prepara ad assumere le sue funzioni il 1° gennaio 2025, la società civile e i politici europei anticipano la continuazione del lavoro essenziale del Mediatore nel promuovere la trasparenza e la responsabilità all’interno dell’UE. Si prevede che il suo mandato colmerà ulteriormente il divario tra le istituzioni dell’UE e i cittadini, garantendo che i principi di buona amministrazione siano rispettati in tutti gli organi dell’UE.
Per ulteriori informazioni sul Mediatore europeo e sulle recenti elezioni, visita il documento ufficiale del Think Tank del Parlamento europeo. Parlamento europeo
Originalmente pubblicato su The European Times.