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L’Hindu Forum Belgium ha celebrato il primo passo verso il riconoscimento statale dell’Induismo

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Il 22 novembre, la comunità indù del Belgio ha celebrato il primo passo legale verso il riconoscimento dell’induismo da parte del governo e del parlamento belgi con la decisione dell’anno scorso di concedere un sussidio all’Hindu Forum Belgium, interlocutore ufficiale dello Stato belga.

Questa piattaforma per tutte le tradizioni spirituali vediche coordinerà la cooperazione tra le varie comunità e organizzazioni indù/vediche in Belgio verso il pieno riconoscimento.

“Il riconoscimento è più di una semplice formalità legale o di accesso ai benefici governativi; è un riconoscimento morale del contributo positivo che le comunità indù apportano alla società belga”, ha affermato Martin Gurvich, presidente dell’Hindu Forum, nella sua introduzione all’evento.

“Ciò li pone su un piano di parità con le altre comunità di fede e filosofie non confessionali e afferma il loro posto nel ricco arazzo culturale e spirituale del Belgio”, ha inoltre sottolineato.

Altri relatori sono stati Caroline Sägesser (CRISP), il Prof. Winand Callewaert (KULeuven), l’Ambasciatore dell’India SE Saurabh Kumar, Hervé Cornille del Parlamento belga e Bikram Lalbahadoersing (Consiglio indù dei Paesi Bassi). L’evento è stato allietato da musiche e balli.

L’induismo in Belgio in breve

L’Hindu Forum Belgium è stato lanciato nel 2007 a Bruxelles. Comprende 12 organizzazioni indù ed è affiliato all’Hindu Forum Europa. Si stima che circa 20.000 persone in Belgio pratichino una forma di induismo.

I primi immigrati indù arrivarono in Belgio alla fine degli anni ’60, principalmente dallo stato indiano occidentale del Gujarat. Più recentemente, sono arrivati ​​dal Kenya, dalla Malesia, dalle Mauritius, dal Nepal, dallo Sri Lanka e dall’Afghanistan.

Il Forum indù del Belgio rappresenta la ricchezza della cultura indù/vedica e fornisce una piattaforma unificata per tutte le tradizioni spirituali radicate nelle scritture vediche. Abbraccia la diversità di prospettive all’interno dell’Induismo, dal Vaisnavismo (culto di Vishnu), Shaivismo (culto di Shiva), Shaktismo (culto della Dea), Smartismo (culto delle cinque divinità principali: Vishnu, Shiva, Shakti, Ganesha e Surya ) e altre tradizioni.

L’induismo ha stretti legami con il vegetarianismo, con la non violenza verso gli esseri viventi e anche con lo yoga. Nel 2014 le Nazioni Unite hanno proclamato il 21 giugno Giornata Internazionale dello Yoga per sensibilizzare il mondo sui molteplici benefici della pratica dello yoga.

L’induismo racchiude un’ampia gamma di tradizioni religiose e spirituali indiane, senza un fondatore identificabile. I suoi aderenti lo chiamano spesso Sanātana Dharma (una frase sanscrita che significa “la legge eterna”). Si definisce un rivelato religionebasato sui Veda. Ha avuto origine nel subcontinente indiano in tempi antichi. È la terza religione più grande del mondo, con circa 1,2 miliardi di seguaci, ovvero circa il 15% della popolazione mondiale.

Il finanziamento dell’Induismo

Un primo importo di 41.500 euro è stato concesso per assumere due persone nella loro segreteria (una a tempo pieno e una a tempo parziale) e per pagare le spese dei loro locali a Bruxelles, per sei mesi nel 2023. Ogni anno, questa sovvenzione sarà raddoppiata. : 83.000 euro. Questo è solo un primo passo verso un percorso che si preannuncia lungo per ottenere il pieno riconoscimento.

Il 5 aprile 2022, infatti, la Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata sul caso Congregazione dei Testimoni di Geova di Anderlecht e altri c. Belgio (richiesta n. 20165/20) ha rilevato che né i criteri di riconoscimento né la procedura che porta al riconoscimento di una fede da parte dell’autorità federale sono stabiliti in uno strumento che soddisfi i requisiti di accessibilità e prevedibilità.

La Corte europea ha osservato, in primo luogo, che il riconoscimento di una fede si basava su criteri che erano stati individuati dal ministro della Giustizia belga solo in risposta ad un’interrogazione parlamentare risalente al secolo scorso. Inoltre, essendo formulati in termini particolarmente vaghi, secondo la Corte non si può dire che forniscano un sufficiente grado di certezza del diritto.

In secondo luogo, la Corte ha osservato che neppure la procedura per il riconoscimento delle fedi era prevista da alcuno strumento legislativo e nemmeno regolamentare. Ciò significa, in particolare, che l’esame delle domande di riconoscimento non è accompagnato da alcuna garanzia. Non erano stati fissati termini temporali per la procedura di riconoscimento e non era stata ancora presa alcuna decisione sulle domande di riconoscimento presentate rispettivamente dall’Unione Buddista Belga e dal Forum Indù Belga nel 2006 e nel 2013.

Finanziamento statale alle religioni in Belgio: 281,7 milioni di euro

Nel 2022, le autorità pubbliche hanno finanziato le religioni belghe per 281,7 milioni di euro:

112 milioni dallo Stato Federale (FPS Giustizia) e 170 milioni dalle Regioni e Comunità (manutenzione dei luoghi di culto e accoglienza dei leader religiosi).

Queste cifre provengono da Jean-François Husson, dottore in scienze politiche e sociali (Università di Liegi). Gli importi sono stati così distribuiti:

210.118.000 euro per i cattolici (75%),

8.791.000 EUR per i protestanti (2,5%)

1.366.000 euro per gli ebrei (0,5%)

4.225.000 euro per gli anglicani (1,5%)

38.783.000 euro per la laicità (15%)

10.281.000 EUR per i musulmani (5%)

1.408.500 EUR per gli ortodossi (0,5%)

(nell’ordine storico del riconoscimento statale)

Originalmente pubblicato su The European Times.

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