Il movimento Marocco di Domani ha organizzato, questo mercoledì, una ricezione in onore del Governo cabilo, rappresentato dal suo presidente, Sua Eccellenza Ferhat Mehenni, accompagnato da diversi membri del suo governo. Tra loro, Ibrahim Belabbassi, il portavoce del governo, ha attirato particolarmente l’attenzione poiché affronta richieste di estradizione da parte dello Stato algerino mentre si confronta con severe condanne.
L’evento ha visto anche la partecipazione di Martial Bakouchan, direttore dell’Istituto dell’Uomo, di origine beninese, che ha espresso il suo sostegno incondizionato al popolo cabilo nella sua ricerca di indipendenza. Nel suo discorso, il presidente del movimento, Dr. Mustafa Aziz, ha riaffermato la posizione chiara e determinata della sua organizzazione a favore della libertà dei Cabili.
I Cabili sono un gruppo etnico berbero originario della regione della Cabilia, situata nel nord dell’Algeria. Con una storia ricca che risale a millenni, i Cabili sono riusciti a preservare la loro lingua, il cabilo, e la loro cultura nonostante le molteplici ondate di invasioni e colonizzazioni a cui sono stati sottoposti.
Nel corso dei secoli, i Cabili hanno lottato per la loro autonomia e il riconoscimento culturale, in particolare di fronte alla politica di arabizzazione attuata dai vari governi algerini. Le rivolte cabile, in particolare quella del 1980 e quella della “Primavera nera” nel 2001, sono momenti chiave della loro lotta per i diritti culturali e linguistici. Questi movimenti hanno svolto un ruolo essenziale nella sensibilizzazione sui diritti dei Berberi in Algeria e hanno portato a richieste di maggiore riconoscimento della loro identità.
La lotta dei Cabilia non si limita solo alla questione linguistica, ma si estende anche a rivendicazioni politiche, economiche e sociali. Il Governo cabilo, sotto la direzione di Ferhat Mehenni, lavora per l’autodeterminazione del popolo cabilo, affermando che i Cabili hanno il diritto di decidere del proprio futuro come nazione.
L’evento è stato contraddistinto da interventi significativi, tra cui quello della figlia dell’ex presidente sudafricano Jacob Zuma, che ha consegnato un messaggio potente al mondo intero, promettendo di condividerlo successivamente. John Marie Eddy, un noto professore svizzero e scrittore riconosciuto, ha anche preso la parola, portando il suo sostegno alla causa cabila mentre lodava l’approccio saggio del Marocco nella risoluzione della sua questione nazionale, di cui ha scritto un’opera intitolata “Il Sahara marocchino, terra di luci e speranza”.
Il discorso di Mohamed Mahmoud Taleb, presidente del Partito Popolare Mauritano, è stato particolarmente forte, non solo per la sua provenienza dalla terra mauritana, ma anche per la statura di quest’uomo, il cui impegno per la pace e la giustizia è ineccepibile, provenendo da una regione instabile come il Sahel.
Alla fine dell’incontro, sono stati firmati accordi di partenariato tra il movimento Marocco del Domani e il Governo cabilo, un impegno che è stato immediatamente ratificato dai partecipanti, segnando l’inizio di una collaborazione fruttuosa.
Questo evento sottolinea la solidarietà tra i movimenti di liberazione e le lotte per l’autodeterminazione, rafforzando i legami tra i popoli che aspirano alla libertà e alla giustizia. La strada è ancora lunga, ma questo tipo di incontro rappresenta un passo decisivo verso un futuro in cui ogni popolo potrà realizzare le proprie aspirazioni legittime.