13 gennaio 2025
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Henry Rodgers insegna lingua inglese all’Università “La Sapienza” di Roma e ha pubblicato ampiamente sul tema della discriminazione.
L’Asso. Cel. l lettera aperta del 14 gennaio 2025 alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è l’ultima di numerose iniziative volte a contribuire a porre fine alla decennale discriminazione nei confronti dei docenti di lingua straniera (Lettori) nelle università italiane. Si tratta di una discriminazione che perdura nonostante 4 nette sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), la prima delle quali pronunciata nel 1989.
Il mio coinvolgimento attivo in Lettori risale al 1996 e alle mie pressioni sui politici irlandesi per chiedere alla Commissione di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia per mancata attuazione della giurisprudenza Allué della CGUE. Pilar Allué, cittadina spagnola, aveva ottenuto la prima delle sue due vittorie dinanzi alla Corte nel 1989. Una lettura errata di tale sentenza da parte dell’Italia l’ha indotta a ricorrere nuovamente alla Corte. Nel 1993 la Corte si pronunciò a suo favore per la seconda volta. Essenzialmente la violazione del Trattato per la quale la Commissione ha perseguito l’Italia in un successivo caso di infrazione (C-212/99) e in un successivo caso di esecuzione (C-119/04), e per la quale la Commissione perseguirà nuovamente l’Italia in una causa pendente davanti alla Corte (C-519/23), equivale alla mancata attuazione della sentenza Allué del 1993.
Nell’ambito della mia attività di lobbying nei confronti dei politici irlandesi, ero in contatto da Roma con la commissione mista per gli affari europei del Dáil Éireann, il parlamento irlandese. Nel novembre del 1996 ricevetti un invito dal cancelliere della commissione a venire a Dublino e testimoniare.
Il Cancelliere mi fece accomodare in un’anticamera, dove aspettai il mio turno per testimoniare. Nell’anticamera ho potuto seguire i lavori del Comitato per la televisione a circuito chiuso. In quel momento ho avuto un forte attacco di paura del palcoscenico. Tra i membri del Comitato presenti in Aula quel giorno c’erano alcune figure di spicco della politica irlandese. Pensavo che era tutta la vita che guardavo quelle figure alla televisione e che di lì a pochi minuti avrei dovuto lasciare l’anticamera e parlare davanti a loro.
Fortunatamente il panico è passato. Devo aver fatto abbastanza bene, visto che la commissione ha deciso all’unanimità di scrivere al commissario per gli Affari sociali, invitandolo ad avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per il trattamento discriminatorio dei Lettoridi cui avevo testimoniato.
Una storia dei miei successivi rapporti con il Comitato Congiunto è rivelatrice della riluttanza dell’Italia a discutere la questione Lettori questione di pubblico dominio. L’allora presidente del comitato, Bernard Durkin TD, era conosciuto come un politico molto imparziale e schietto. Mi ha informato burberamente che il Comitato aveva ascoltato la mia parte, il Lettori lato della storia. Ora aveva intenzione di ascoltare la parte italiana.
A tal fine ha invitato a testimoniare l’Ambasciatore italiano in Irlanda. Dovevo essere invitato anch’io, con diritto di replica alla testimonianza dell’ambasciatore. Aspettavo con ansia l’occasione, ma non si è mai materializzata. L’ambasciatore si è scusato dal comparire davanti al comitato misto in quanto ne era poco a conoscenza Unione Europea legge.
Nemmeno io, a quel punto, avevo molta conoscenza del diritto dell’UE e sentivo l’handicap. A Hodges Figgis, una libreria immortalata da James Joyce Ulissesugli scaffali c’erano molti libri di testo sul diritto dell’UE. Senza alcuna formazione in giurisprudenza di cui parlare, non ero attrezzato per valutare i rispettivi meriti.
Ciò che mi ha riscaldato Diritto dell’UE: testo, casi e materialidel Prof. Paul Craig e della Prof. Grainne De Burca, è stata la dedica del Prof. De Burca al libro di testo: “Do mo mháthair agus i gcuimhne m’athar”. Questo è il gaelico, la prima lingua di mia nonna. È stato esclusivamente sulla base del mio amore per la lingua che ho acquistato il libro.
Mi sono messo allo studio di Diritto dell’UE: testo, casi e materiali. Non avevo test, né esami per misurare i miei progressi. Quindi è stato molto gratificante quando i coautori, i miei insegnanti, hanno citato un articolo che avevo scritto per l’Irish Law Society Gazette sulla discriminazione nei confronti dei Lettori nel capitolo sulla violazione del libro di testo. L’editore, con una evidente predilezione per le allitterazioni, aveva intitolato il pezzo Lettori della Legge.
Lettori della Legge è un tentativo di storia giuridica del Lettori casi dal 1989 al febbraio 2022, data di pubblicazione del pezzo. La Corte si è pronunciata per la prima volta a favore della Allué il 30 maggio 1989 nella sua domanda di pronuncia pregiudiziale contro il suo datore di lavoro, l’Università degli Studi di Venezia. La sua vittoria avrebbe dovuto porre fine alla discriminazione contro Lettori. Serve invece un indicatore, un punto di partenza da cui misurare la persistenza e la durata della discriminazione nei confronti della nostra categoria. Anno dopo anno, con una sorta di umorismo macabro, alcuni di noi si riuniscono per commemorare il 30 maggio 1989, Giornata del Pilar Allué, e l’acuirsi della discriminazione contro di noi.
COME Lettori della Legge è consultabile online, non è necessario entrare qui in tutti i dettagli. Allué è da tempo in pensione dall’insegnamento presso l’Università degli Studi di Venezia. È andata in pensione senza aver mai ricevuto il risarcimento per la discriminazione a cui avrebbero dovuto darle le sue storiche vittorie davanti alla CGUE. I suoi casi continuano a figurare nei libri di testo di diritto comunitario e, naturalmente, nei casi di infrazione della Commissione contro l’Italia per mancata attuazione della sua giurisprudenza.
Un caso particolare nel contenzioso Allué sul quale richiamo l’attenzione nella mia lettera al Presidente von der Leyen è la sentenza nel caso di esecuzione della Commissione contro l’Italia: causa C-119/04. Di tutti i casi in corso, questo caso, giudicato davanti ad una Grande Camera di 13 giudici, è stato quello che ha attirato maggiormente l’attenzione del pubblico. È facile capire perché. La Commissione aveva chiesto l’imposizione di multe giornaliere di 309.750 euro all’Italia per il trattamento discriminatorio nei confronti Lettori. Entro il termine indicato nel parere motivato, l’Italia non si era conformata alla sentenza nella precedente causa per infrazione C-219/02.
L’Italia ha varato una legge dell’ultimo minuto in base alla quale è previsto il pagamento di risarcimenti Lettori per il trattamento discriminatorio subito. L’accettazione da parte della Corte della sua conformità al diritto comunitario è stata piuttosto tiepida. Nella formulazione utilizzata nella traduzione ufficiale inglese della sentenza, i giudici osservano che la legge “non può… essere considerata aver fornito un quadro normativo errato”. La lingua del caso era ovviamente l’italiano. Come ha affermato causticamente un giurista: “nei casi di violazione gli Stati membri godono del privilegio di essere perseguiti nella propria lingua”.
Poiché la legge italiana dell’ultimo minuto è stata dichiarata conforme al diritto dell’UE, restava solo una questione in sospeso da affrontare. Si trattava di verificare se le transazioni previste dalla legge dell’ultimo minuto fossero state effettivamente raggiunte correttamente. Tale questione è ripresa ai paragrafi 43 e 45 della sentenza del 2006.
Come ho scritto nella mia lettera alla presidente von der Leyen, “oltre 18 anni dopo, i paragrafi 43 e 45 di quella sentenza bruciano ancora con la Lettori e rendono difficile la lettura”. L’Italia ha sostenuto che erano stati effettuati gli accordi corretti. Ai paragrafi 43 e 45 della loro sentenza, i 13 giudici della Grande Camera hanno puntualmente osservato che le deposizioni della Commissione non contenevano alcuna informazione del Lettori contestare ciò e quindi ha rifiutato di imporre le ammende giornaliere richieste.
Questi paragrafi evidenziano la grave ingiustizia nei confronti dei denuncianti che può derivare dall’obbligo di riservatezza del procedimento di infrazione. La Commissione aveva verificato con il Lettoriavremmo potuto facilmente confutare l’affermazione dell’Italia secondo cui erano stati stipulati gli accordi corretti. Ma il requisito della riservatezza ha impedito alla Commissione di rivelarci le prove dell’Italia. Sottolineo la morale nella mia lettera alla presidente von der Leyen: “Tragicamente, le regole procedurali nei casi di violazione hanno prevalso sulla giustizia che gli stessi procedimenti dovrebbero fornire”.
Il fatto che la Commissione abbia poi avviato un’ulteriore procedura d’infrazione contro l’Italia è la prova che accetta che le transazioni corrette siano dovute al Lettori ai sensi del diritto comunitario non era mai stata effettuata. Ma ciò avrebbe potuto essere facilmente dimostrato nella causa C-119/04 se la Commissione avesse consultato sul punto il Lettori e hanno incluso le loro controprove nelle deposizioni. Se le multe giornaliere fossero state imposte nel 2006, la discriminazione sarebbe finita molto presto.
Dalla sentenza nella causa C-119/04, l’Italia ha introdotto 4 atti legislativi volti presumibilmente a porre fine alla discriminazione contro Lettori. Sono lunghi, di complessità bizantina, spesso incoerenti. La più preoccupante di queste, quella con le implicazioni più preoccupanti per i cittadini europei, è la Legge Gelmini del 2010, una legge retrospettiva introdotta per interpretare “autenticamente” le deposizioni italiane nella causa C-119/04 e nel processo annullarne la portata per sentenze favorevoli a Lettori. che i tribunali italiani locali avevano emesso subito dopo la sentenza della CGUE. Della Legge Gelmini mi occupo approfonditamente nella mia lettera alla presidente von der Leyen.
Uno dei post più popolari sul sito web di Asso.CEL.Lun’associazione che ho co-fondato, lo è Harry Houdini e i lettori italiani. Il post è molto probabilmente popolare perché l’Italia fino ad oggi ha mostrato una capacità quasi houdiniana di sfuggire alla presunta giurisprudenza vincolante della CGUE. Questo scoraggia. Ma c’è anche un lato positivo nell’analogia.
EL Doctorow, nel suo romanzo Ragtime descrive Harry Houdini come l’ultima delle grandi madri amanti della storia. Quindi, ha sorpreso le persone che lo conoscevano che Houdini non piangesse quando la sua amata madre morì. C’era una ragione. Con la sua suprema fiducia nelle proprie grandi doti, nella sua capacità di sfuggire a qualsiasi restrizione fisica o spaziale, Houdini pensava di poter oltrepassare la linea che divide questo mondo dall’altro e arrivare a sua madre.
Lungo la strada Houdini, come il Lettoriè diventato un attivista. E anche di grande successo! Testimoniò davanti al Congresso degli Stati Uniti e fu influente nel far approvare una legislazione che limitasse le attività degli indovini, degli spiritisti, dei titolari di sedute spiritiche ecc. Invano aveva chiesto il loro aiuto nel suo tentativo di raggiungere sua madre. Poi ha scoperto che erano dei truffatori e ha voluto smascherarli come tali.
Queste allora sono alcune delle storie con cui cerchiamo di rincuorarci e trovare lo spirito per continuare. Come ho sottolineato nella conclusione della mia lettera, la presidente von der Leyen è la massima custode dei trattati. Ci auguriamo che in questo ruolo intervenga per garantire che finalmente venga fatta giustizia in sede Lettori caso.
Originalmente pubblicato su The European Times.