Il 13 febbraio 2025, presso il Senato italiano, si è tenuta una conferenza intitolata “Libertà Religiosa in Italia: tra intese e culti ammessi” . Organizzata dall’Alleanza Evangelica Italiana (AEI) con il sostegno del senatore Lucio Malan, l’evento ha riunito accademici, politici e leader religiosi per discutere della situazione attuale della libertà religiosa nel paese. Tenutasi nella sala ISMA, la conferenza ha evidenziato l’importanza di proteggere tale diritto fondamentale, affrontando sfide contemporanee come le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti sociali e le politiche educative.
Il Contesto Normativo della Libertà Religiosa
Damaris Barletta, avvocato e componente della Commissione Libertà Religiosa, ha sottolineato il quadro normativo multilivello che tutela la libertà religiosa in Italia. Citando testi come il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (articoli 17 e 19), la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (articolo 9) e la Costituzione italiana (articoli 2, 3, 7, 8, 19 e 20), Barletta ha descritto come il diritto alla libertà religiosa sia garantito a livello nazionale, europeo e internazionale.
“Nonostante queste garanzie,” ha dichiarato Barletta, “l’applicazione pratica incontra ancora limiti dovuti a retaggi storici e asimmetrie nei rapporti tra lo Stato e le diverse confessioni religiose.” Ha inoltre spiegato che il principio di laicità dello Stato, secondo la sentenza n. 203/1989 della Corte Costituzionale, non implica indifferenza ma equidistanza rispetto alle religioni.
Le Sfide Contemporanee e le Implicazioni Globali
Barbara Randazzo, professore ordinario di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Milano, ha approfondito le sfide poste dalle moderne tecnologie e dai conflitti globali. Ha messo in guardia contro l’impatto delle innovazioni tecnologiche sulla libertà interiore, citando esempi come i microchip cerebrali e la sorveglianza massiva.
“Oggi, persino il nostro ‘foro interno’ è sotto minaccia,” ha affermato Randazzo. “La tecnologia sta condizionando sempre più le nostre decisioni, mettendo in discussione lo spazio della libertà personale.”
Ha anche ribadito il ruolo cruciale delle religioni nel promuovere la pace e la giustizia, invitando a riformulare il linguaggio religioso per affrontare questioni emergenti come il cambiamento climatico e lo sviluppo tecnologico. “Le religioni devono contribuire alla soluzione dei problemi contemporanei, promuovendo solidarietà e sostenibilità,” ha concluso.
L’Educazione Religiosa e il Pluralismo Culturale
Giuseppe Rizza, sovrintendente scolastico della provincia autonoma di Trento, ha analizzato l’integrazione del pluralismo religioso nell’ambito educativo. Ha criticato l’insufficiente rigor scientifico nell’insegnamento della religione, portando all’aumento dell’analfabetismo religioso tra gli studenti.
“Non possiamo insegnare la religione senza uno studio approfondito e imparziale,” ha detto Rizza. “L’insegnamento della religione deve essere trattato con la stessa serietà di altre discipline, garantendo una formazione qualificata e inclusiva.”
Rizza ha proposto strategie per promuovere l’identità individuale e il rispetto della diversità all’interno delle scuole pubbliche. “Sviluppare una narrazione condivisa e valorizzare le competenze culturali e linguistiche sono passi fondamentali verso una coesione sociale sana,” ha aggiunto.
Discussione e Conclusioni: Laicità Positiva e Pluralismo Confessionale
Durante la sessione di domande e risposte, moderata da Damaris Barletta, si è discusso del rinnovato interesse spirituale tra i giovani e delle differenti forme di laicità. Barbara Randazzo ha osservato un aumento delle pratiche spirituali legate all’ambientalismo, mentre statistiche globali mostrano una crescita generale della religiosità.
“Non si tratta solo di tradizioni consolidate, ma anche di nuovi movimenti religiosi che richiedono riconoscimento e dialogo,” ha affermato Randazzo. “La laicità positiva italiana permette una cooperazione leale tra lo Stato e le confessioni religiose, promuovendo un pluralismo dinamico e inclusivo.”
Concludendo, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di ridefinire il concetto di religione per adattarlo alle sfide del XXI secolo. “La libertà religiosa deve restare una priorità per ogni società democratica,” ha ribadito Barletta. “Solo attraverso un modello di laicità positiva possiamo garantire equità e rispetto per tutte le confessioni.”