L’ultimo di noi è tornato il 13 aprile e questa stagione è più realistica che mai.
Il trailer della serie HBO di successo sembra mostrare i Cordyceps “Zombie Fungus” che infettano gli umani rilasciando spore trasmesse all’aria, anziché attraverso i tentacoli-più vicini alla realtà scientifica.
Diffondi l’amore (e le spore)
“I funghi adorano fare spore”, afferma il dott. Jim Kronstad, professore e microbiologo presso Michael Smith Laboratories della UBC. Cordyceps nella vita reale colonizza il cervello delle formiche, causando la salita sull’insetto su un ramo alto. Il fungo quindi colpisce la testa della formica e piove le spore sul pavimento della foresta.
In effetti, molte malattie fungine che infettano gli esseri umani, come Cryptococcus neoformans, che provoca meningite nell’uomo, si diffondono inalando le spore.
Non è l’unica cosa che lo spettacolo ottiene bene. In L’ultimo di noi, Cordyceps – che è innocuo, persino commestibile, nella vita reale – si è evoluto in un fungo dannoso grazie a un clima riscaldante.
In un recente Natura Paper, Dr. Kronstad e coautori evidenziano un clima riscaldante come potenziale contributo alla diffusione di funghi dannosi come Coccidioides, che causa la febbre della valle e l’attuale ascesa di Candida Auris, che infetta i pazienti ospedalizzati ed è resistente ai farmaci antifungini disponibili.
Gli autori hanno anche notato la scoperta di un nuovo fungo l’anno scorso, Rhodosporidiobolus fluvialis, Nell’uomo, che era stato precedentemente trovato solo nell’ambiente.
I funghi possono essere divertenti ragazzi
I funghi non sono affatto male. Riciclano materiale organico morto e fungono da enormi lavelli in carbonio. Possono essere utilizzati per creare materiali forti e leggeri, compresi i materiali che potrebbero essere utilizzati nello spazio. Usiamo funghi in una vasta gamma di alimenti e ingredienti, tra cui hamburger vegani. “I funghi sono molto importanti, è fenomenale ciò che hanno fatto per gli umani”, aggiunge il Dr. Kronstad.
Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com