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LIBRO: Islam e islamismo: evoluzione, attualità e domande A vele spiegate

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Un’opera pubblicata da Code9, Parigi-Bruxelles, nel settembre 2023, dalla penna di Philippe Liénard, avvocato onorario, ex magistrato, appassionato di storia e autore di più di venti libri relativi a correnti di pensiero.

Il tema vuole essere un lavoro di ricerca storica che metta in luce le differenze tra leggenda, pregiudizi e realtà, nella misura in cui storici, antropologi e filologi hanno saputo garantire questa evidenziazione al di là della teologia. Si compone di due parti, la prima che riprende la storia dell’Islam, e la seconda, che sottolinea cosa sono gli islamismi e li identifica, avverte e mira a risvegliare la vigilanza o anche di più, perché la convivenza libera ha un prezzo, quello dell’accettazione di i pensieri e le credenze non liberticide degli altri, senza che nessuno voglia imporre le proprie agli altri. Ognuno rimane libero di aderire o meno ad una religione, ma il suo diritto non include il diritto di costringere gli altri ad abbracciare le sue opinioni, o quelle di strateghi socio-politico-religiosi, che manipolano gli esseri umani attraverso le loro debolezze o la loro giovinezza. per creare un nuovo ordine mondiale che manderà in mare i valori democratici liberali.

Philippe Liénard non esita a usare, nel sottotitolo, un tono un po’ malizioso e provocatorio con “Tutte salpano”una metafora marittima che significa “a tutta velocità” e si riferisce alla situazione in cui tutte le vele di una nave sono spiegate per andare il più velocemente possibile. Tuttavia, il termine “velo” si riferisce anche ai diversi indumenti indossati da alcune donne musulmane per coprire la testa o il corpo, sulla base di diverse interpretazioni delle ingiunzioni coraniche e di tradizioni logore. Il Corano non lo richiede, tranne che per le parti intime.

L’Islam è allo stesso tempo la religione dei musulmani e, allo stesso tempo, abbraccia il mondo musulmano, quello dei popoli musulmani, designando nel suo insieme “un insieme di tratti materiali, culturali e sociali durevoli e identificabili” e, allo stesso tempo, , -al di là della religione propriamente detta con la sua fede e il suo culto, un potere politico e un movimento generale di civiltà. Insomma, è la Umma immaginata ai tempi di Maometto. Questa Comunità non ha una nazionalità imposta. È aperta a chiunque lo voglia, purché si converta.

C’è motivo per non farlo per non confondere Islam e Islamismo, un capitolo del libro si intitola anche “Breve storia dell’Islam e dell’Islamismo”, due termini che si riferiscono a concetti distinti, anche se talvolta sono usati in modo intercambiabile o fraintesi nel discorso pubblico o in qualsiasi fusione per ignoranza, o rabbia di certe analisi, per lo stesso motivo, o per pregiudizio di retrogradità , correnti fondamentaliste, letteraliste, il cui obiettivo non è la convivenza libera.

Islamismo, e più precisamente islamismi, è un termine che descrive un’ideologia politica che cerca di stabilire una forma di governo o sistema basato su un’interpretazione rigorosa della legge islamica, la legge della Sharia., un insieme di regole di varia provenienza, da non confondere con la fede o la pratica religiosa in sé. Questo movimento politico radicale egemonico si è impegnato, in parte, a sostenere la decolonizzazione, come nel caso dei Fratelli Musulmani in Egitto dal 1928, una società segreta che si opponeva alla modernità, all’emancipazione nell’uguaglianza per tutti al di fuori di un testo il cui testo retrogrado e “incivile” L’analisi per l’Occidente appare sempre più in contraddizione con i suoi valori. Si configura come un flashback già ben prima di questo periodo, ma alla luce di un passato di cui si sa poco, quello dei primi cosiddetti pii compagni di Maometto. Pensiamo al salafismo che si affermerà attraverso il wahhabismo. Obiettivo: creazione di un califfato globale. E più recentemente, pensiamo al Madkhalismo, che ha la dottrina abbastanza semplice di fare di tutto per soddisfare e obbedire ai leader del Golfo. Della parte inferiore di queste correnti, descritte migliaia di volte, sappiamo poco.

Islam e islamismo a volte sembrano vaghi. Non è un monolite. L’Islam ha delle tendenze, la stragrande maggioranza è sunnita e ha dato origine in particolare al salafismo e al madkhalismo. La minoranza è sciita e fa rumore. In tutti i casi l’islamismo alimenta il terrorismo in varie sfaccettature, una visione retrograda in cui bisogna obbedire ad Allah perché Allah lo vuole. Una piccola minoranza, il Babismo, sostiene l’uguaglianza tra uomini e donne. All’interno dell’Islam è necessario distinguere tra periodi diversi e la storia di un patriarcato ancestrale, tra religione e tradizioni, tra credenza e fede, e un fanatismo che non include un messaggio d’amore.

L’autrice affronta anche la condizione della donna nelle società musulmane, la questione degli animali “domestici”, non esitando a fornire un quadro sociale e sociale (giustizia, polizia islamica, legge musulmana, blasfemia, caricatura).

Questo libro è descritto come illuminante dalla stampa. Ma chi illumina? Non quelli convinti di avere ragione perché hanno ragione perché lo ha detto l’imam o perché un saggio esegeta ha interpretato a modo suo un hadith dal contenuto odioso.

Per alcuni la domanda rimane la stessa: dovremmo modernizzare l’Islam o islamizzare la modernità? Gli intellettuali invocano un Islam illuminista, ma l’islamismo li spegne, a parte il fatto che questo concetto è specifico della storia dell’Occidente, nonostante la cosiddetta Età dell’Oro dell’Islam, ai cui intellettuali è stata in parte messa la museruola.

Philippe Liénard intende lavorare per il progresso dell’umanità nella libertà di credo, di fede e di adesione a questo o quel dio, ma non al proselitismo liberticida che prolifera attraverso gli islamismi che non rassicurano nessuno, nemmeno le truppe a lui fedeli. Lungi dall’essere uno studio sull’islamofobia, questo libro è uno strumento di fraternità inteso a evitare un certo spirito che potrebbe essere islamofobico. Tuttavia, dobbiamo avere il coraggio di dire le cose, guardare nello specchietto retrovisore della storia e dire la verità, anche se ci sono verità che disturbano e alimentano le fatwa.

Da Almouwatin BXL Media group, una testata giornalistica de www.almouwatin.com

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