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Riscoperta della rara ameba marina Rhabdamoeba marina

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


I ricercatori dell’Università di Tsukuba l’hanno riscoperta e coltivata con successo Marina di Rhabdamoeba – una rara ameba marina che è stata segnalata solo in due casi nel secolo scorso. Utilizzando questo ceppo di coltura, hanno eseguito un’analisi completa della sua sequenza genetica, rivelando per la prima volta la posizione filogenetica di questa enigmatica ameba, e hanno proposto una nuova classificazione tassonomica basata sui risultati della ricerca.

Rhabdamoeba marina (R. marina) è una piccola ameba marina, scoperta e descritta per la prima volta in Inghilterra nel 1921. Le cellule ameboidi di R. marina, caratterizzati dalla loro quasi immobilità, possono produrre cellule flagellate con due flagelli che si estendono all’indietro attraverso il germogliamento in condizioni di scarsità di prede. Nonostante queste caratteristiche distinte, la classificazione tassonomica di R. marina è rimasto non verificato perché sono stati documentati solo due casi, inclusa la descrizione originale. I ricercatori hanno stabilito con successo un ceppo culturale di R. marina da acqua di mare proveniente dalla costa della prefettura di Tottori, in Giappone.

Analizzando la sequenza genetica di questo ceppo, lo hanno scoperto R. marina non si allinea con il gruppo tassonomico precedentemente assunto ma è strettamente correlato alle alghe cloraracnidi all’interno del phylum Cercozoa. Pertanto, i ricercatori hanno sostenuto la riclassificazione di R. marina nella classe Chlorarachnea.

Attraverso questo studio, la sequenza genetica di R. marina – un’ameba rara e raramente incontrata – è stata svelata per la prima volta e la sua posizione filogenetica è stata chiarita. Lo studio evidenzia l’importanza dell’osservazione di campioni ambientali per la riscoperta di organismi unicellulari come R. marina che mancano di dati genetici. Tali sforzi sono indispensabili per comprendere la diversità microbica.



Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com

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