Il ciclone “Gabrielle” uccide almeno 11 persone in Nuova Zelanda e ne lascia centinaia dispersi, poiché il paese chiama lo stato di emergenza.
Di Alastair Wanklyn
Almeno 11 persone sono morte in Nuova Zelanda e centinaia risultano disperse dopo un ciclone.
Le forti piogge hanno causato l’inondazione dei fiumi, distruggendo case e terreni agricoli.
I video sui social media hanno mostrato i sopravvissuti sui tetti delle case e dei luoghi di lavoro, in attesa che le acque dell’alluvione si placassero.
L’inondazione a Hawke’s Bay ha seguito un ciclone che ha colpito l’Isola del Nord della Nuova Zelanda una settimana fa.
I fiumi hanno rotto gli argini, distruggendo le case. Nei luoghi dove l’acqua si è ritirata le case sono piene di fango e sono inabitabili.
Il primo ministro della Nuova Zelanda, Chris Hipkins, ha ringraziato i soccorritori che sono magri.
“I servizi di emergenza e i primi soccorritori ci hanno resi tutti orgogliosi”, ha affermato. “Molti hanno lavorato fino allo sfinimento totale. Lo stress e la tensione della scorsa settimana stanno chiaramente iniziando a farsi sentire”.
Le inondazioni hanno distrutto le città.
Ascolta il rapporto:
Centinaia di altri agenti di polizia sono stati inviati nella regione dopo il saccheggio delle case abbandonate.
Le strade sono bloccate dal fango delle frane e i raccolti sono stati distrutti. I frutticoltori stanno affrontando un raccolto rovinato.
La Nuova Zelanda ha dichiarato lo stato di emergenza, solo per la terza volta nella storia del paese.
Il danno arriva solo poche settimane dopo che le piogge record ad Auckland hanno provocato inondazioni improvvise in cui sono morte quattro persone.
Il ministro del clima della Nuova Zelanda ha affermato che la portata dell’attuale disastro è dovuta al fatto che il cambiamento climatico sta causando una maggiore frequenza di tempeste dannose.
Intanto il vescovo cattolico di Auckland, Steve Lowe, ha lanciato un appello di aiuto.
La Catholic Caring Foundation, un’agenzia di sostegno sociale sostenuta dalla diocesi di Auckland, sta raccogliendo donazioni per fornire cibo, riparo e vestiti alle famiglie colpite dalle inondazioni.
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