Parlando appassionatamente al Parlamento europeo giovedì scorso, il rabbino Avi Tawil ha richiamato con urgenza l’attenzione sulla lunga storia di crimini d’odio antisemiti che colpiscono bambini visibilmente ebrei in tutto il continente. Ha tracciato le profonde radici dell’ebraismo in Europa che si estendono per millenni e ha fatto appello all’unità e alla comprensione tra le diverse religioni per realizzare la promessa di una società europea inclusiva.
“Oggi, soprattutto dopo il 7 ottobre, ma già da molti, molti, molti anni. I bambini nelle strade d’Europa se lo scelgono, o se i loro genitori glielo permettono, o semplicemente camminare con la kippa ne le strade o se escono da una scuola ebraica. E sono tantissimi. Questi bambini crescono con un trauma di insulti e abusi. È qualcosa di comune”, ha spiegato Tawil, direttore dell’European Jewish Community Centre, un’associazione no-profit che promuove la cultura ebraica.
Pur sottolineando che i diritti fondamentali appartengono a tutte le comunità, Tawil ha avvertito che gli ebrei europei sono spesso considerati non pienamente europei. “Gli ebrei di tutta Europa hanno pagato un prezzo molto alto per avere 2000 o più anni di storia in queste terre”, ha osservato, ripercorrendo i contributi ebraici alla formazione della civiltà europea fin dai tempi antichi.
Eppure Tawil ha trovato motivo di ottimismo proprio nell’incontro in cui ha parlato. L’evento al Parlamento europeo, intitolato “Diritti fondamentali delle minoranze religiose e spirituali nell’UE”, è stato organizzato dall’europarlamentare francese Maxette Pirbakas e ha riunito leader cattolici, protestanti, musulmani, baha’i, scientologist, induisti e di altre religioni.
“Abbiamo discusso e imparato insieme e questo mi ha fatto ben sperare. Questi momenti di condivisione, questi momenti, questi momenti speciali in cui possiamo effettivamente capire che siamo tutti parte di questo progetto europeo”, ha commentato Tawil.
A suo parere, difendere i diritti di tutte le minoranze spirituali è essenziale per realizzare la promessa unificante dell’Europa. “Se abbiamo la stessa determinazione, sappiamo quali sono i nostri valori, sappiamo che dobbiamo essere forti l’uno per l’altro, per le reciproche libertà, possiamo sicuramente avere un impatto”, ha detto in chiusura.
Tawil ha invitato le comunità religiose a unirsi in solidarietà e a benedire l’Europa con “la determinazione a difendere questi importanti diritti fondamentali per ogni singola persona, ogni singolo cittadino di questa bellissima Europa”.
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