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Il DNA antico rivela come il virus dei polli si è evoluto fino a diventare più mortale

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.


Un team internazionale di scienziati guidati da genetisti e biologi dell’Università di Oxford e della LMU di Monaco hanno utilizzato il DNA antico per tracciare l’evoluzione del virus della malattia di Marek (MDV). Questo agente patogeno globale provoca infezioni mortali nei polli non vaccinati e costa all’industria del pollame oltre 1 miliardo di dollari all’anno. I risultati, pubblicati oggi sulla rivista Scienzamostrano come i virus si evolvono per diventare più virulenti e potrebbero portare allo sviluppo di modi migliori per trattare le infezioni virali.

Il team, che comprende archeologi e biologi, ha recuperato e ricostruito antiche sequenze MDV di polli archeologici risalenti agli ultimi 1.000 anni. Confrontando i genomi virali derivati ​​sia dagli uccelli moderni che da quelli antichi, sono stati in grado di individuare le alterazioni genetiche responsabili dell’aumento della virulenza del virus moderno.

Basandosi sulle antiche sequenze genetiche, sono stati anche in grado di resuscitare antichi processi biologici utilizzando analisi cellulari, dimostrando che i ceppi antichi erano significativamente più blandi delle loro controparti moderne.

Questa svolta non solo fa luce sulla storia evolutiva dell’MDV, ma promette anche lo sviluppo di terapie più efficaci contro questa devastante malattia del pollame.

Questo nuovo studio si basa sul DNA isolato da ossa di pollo rinvenute in 140 siti archeologici in Europa e nel Vicino Oriente. Questi antichi genomi hanno rivelato che l’MDV era diffuso nei polli europei almeno 1.000 anni prima che la malattia fosse descritta per la prima volta nel 1907. Ciò evidenzia l’importanza di preservare i resti archeologici, soprattutto dato il loro potere di rivelare preziose informazioni sull’evoluzione della virulenza.

Quando venne descritta per la prima volta, questa malattia provocava solo sintomi lievi nei polli più anziani. Con l’aumento drammatico del consumo di pollo negli anni ’50 e ’60, l’MDV ha continuato ad evolversi ed è diventato sempre più aggressivo nonostante lo sviluppo di numerosi vaccini.

Il primo autore, il dottor Steven Fiddaman (Dipartimento di Biologia, Università di Oxford), ha dichiarato: “I nostri risultati non solo svelano la storia evolutiva del virus della malattia di Marek, ma forniscono anche una base per migliorare la nostra attuale comprensione della virulenza degli agenti patogeni. Combinando antiche tecniche del DNA con Con la genomica moderna, abbiamo aperto una finestra sul passato che può guidare le strategie future nella gestione delle malattie virali”.

La professoressa Naomi Sykes (Università di Exeter), archeologa a capo dello studio, ha dichiarato: “Questo studio sottolinea il profondo significato del materiale biologico conservato nelle collezioni archeologiche e museali poiché non possiamo prevedere come la loro indagine potrebbe avere applicazioni trasformative in futuro”.

Il professor Laurent Frantz (LMU Monaco), co-autore senior dello studio, ha dichiarato: “Il nostro lavoro evidenzia il potere della collaborazione interdisciplinare, riunendo paleogenetisti, virologi, archeologi e biologi per svelare la complessa storia evolutiva di un agente patogeno con significative conseguenze economiche e implicazioni agricole.”

Il professor Greger Larson (Università di Oxford), co-autore senior, ha commentato: “Abbiamo visto come l’attenuazione delle malattie spesso crea una pressione selettiva che aumenta la virulenza del virus. Essere in grado di osservare questo processo avviene sequenziando i genomi di virus antichi mostra solo quanto drammaticamente sia aumentata la virulenza dell’MDV nel secolo scorso.”

Il professor Adrian Smith (Dipartimento di Biologia, Università di Oxford), co-autore senior, ha affermato: “Il DNA antico ci ha fornito una prospettiva unica sull’emergere dell’MDV come virus mortale nei polli e può insegnarci lezioni applicabili al controllo di altre infezioni virali di importanza medica e veterinaria.”

Il professor Venugopal Nair, scienziato emerito presso il Pirbright Institute, ha dichiarato: “I risultati di questo articolo sulle origini della virulenza, in particolare associati alle sequenze genetiche degli antichi virus della malattia di Marek, forniranno grandi opportunità scientifiche per esplorare i meccanismi molecolari dell’aumento della virulenza di questo virus che ha coinciso con l’intensificazione dell’allevamento di pollame a partire dagli anni ’60”.



Da un’altra testata giornalistica. news de www.sciencedaily.com

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