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sabato, Marzo 22, 2025
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SocietaL’acqua è una cosa cosmica

L’acqua è una cosa cosmica

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

“Il sole, la luna e l’intero cosmo si trovano in uno stato di oscillazione naturale con la terra e comunicano tramite l’elemento acqua.” (Johann Grander, nato nel 1930)

Senza l’acqua noi non ci saremmo; è lei che rende unico il nostro pianeta. Conferisce fecondità alle terre, colora i cieli, incide gli altopiani, disegna le valli, divora le terre, scava, scolpisce e modifica. Un antico letterato cinese ha scritto: “Acqua è ciò che scende e s’infiltra”. Sorgenti, ruscelli, torrenti, fiumi, mari e oceani, e poi ancora: ghiaccio, nuvole, pioggia, vapore, nebbia: l’acqua ha tanti nomi e tante facce.

“Noi pensiamo di conoscere l’acqua perché ce ne serviamo tutti i giorni per bere, per lavarci, per cuocere i cibi. In realtà, l’acqua è una materializzazione del fluido cosmico che riempie tutto lo spazio.

Attraverso il pensiero possiamo entrare in contatto con questo fluido e purificarci al suo contatto. La prima condizione per fare questo, è prendere coscienza che attraverso l’acqua fisica noi tocchiamo un elemento di natura spirituale.

Sforzatevi perciò di lavarvi con gesti misurati, armoniosi, affinché anche il vostro pensiero possa liberarsi e fare il suo lavoro. Concentratevi sull’acqua, sulla sua freschezza, la sua limpidezza, la sua purezza e subito sentirete che l’acqua va a toccare in voi zone sconosciute per trasformarle. Non solo vi sentirete alleggeriti e purificati, ma il vostro cuore e il vostro intelletto saranno nutriti da nuovi elementi più sottili e vivificanti. L’acqua fisica contiene gli elementi e le forze dell’acqua spirituale, bisogna soltanto imparare a risvegliarle per poterle ricevere.”
L’acqua è sinonimo di vita, forza e energia. L’acqua esercita da sempre, in tutte le sue forme, una forza d’attrazione magica sul noi essere umani.’

Gli studi di eminenti scienziati e ricercatori evidenziano come l’acqua sia un veicolo di informazioni, un nastro magnetico liquido che registra in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente. L’uso di simboli sacri, minerali, musica o parole consente di trasferire una vibrazione energetica specifica all’acqua ed infine al corpo umano, che essendo formato per circa il 70% di acqua ne beneficia ulteriormente.

Tutti sappiamo che l’acqua è indispensabile alla vita. Ma pochi sono consapevoli del ruolo determinante che l’acqua svolge praticamente in ogni organo e funzione del nostro corpo. L’acqua non si limita a sostenere la vita. Un acqua buona può veramente farci stare meglio, più in forma, e può anche migliorare il nostro aspetto.
L’acqua è il solvente Universale ed il liquido più complesso ed ordinato nei rapporti energetici che la Natura mette a disposizione degli esseri Viventi per il proprio nutrimento o terapia; essa riesce ad entrare in tutte le parti del corpo compiendo il nutrimento ed il lavaggio necessario, oltre all’apporto energetico per il mantenimento della salute.
Essa è anche una “memoria di base” che registra tutti i “dati” bio chimici, bio elettronici che vi vengono immessi, infatti a qualsiasi diluizione noi sottoponiamo l’acqua essa non modifica il proprio potere informazionale dei dati inseriti.

Scriveva, giustamente, Pasteur “Noi beviamo il 90% delle nostre malattie”

COME L’ACQUA PUO’ MIGLIORARE IL NOSTRO STATO DI SALUTE E IL NOSTRO BENESSERE

Che l’acqua sia fondamentale per la salute del nostro organismo è cosa nota. Non è così scontato, però, sapere quali sono i benefici che l’acqua dà al nostro corpo.

L’acqua, infatti:
• lubrifica le articolazioni e i muscoli. Circa il 70-75% dei muscoli è costituito da acqua, che permette loro di svolgere le proprie attività motorie. In particolare, alcuni studi effettuati su sportivi professionisti dimostrano come il livello di idratazione sia direttamente proporzionale alla performance stessa;
• previene la secchezza orale. La saliva è composta per il 98% di acqua, e svolge un ruolo fondamentale nella deglutizione e lubrificazione della cavità orale. La “bocca secca” può causare difficoltà nella deglutizione dei cibi, può influire nell’articolazione delle parole e aumentare il rischio di carie. Se ci si idrata adeguatamente si può amalgamare meglio il cibo e quindi facilitare la deglutizione;
• migliora la salute della pelle. Bere tanta acqua consente di mantenere i tessuti della pelle più elastici e dà un aspetto più tonico e luminoso. Col tempo, però, l’elasticità viene meno: bevendo un giusto quantitativo di acqua, si può ridurre la comparsa di queste problematiche;
• regola la temperatura corporea. L’acqua è in grado di regolare la temperatura del nostro corpo: se fa troppo caldo, evapora, raffreddando il corpo ed evitando che si surriscaldi. La disidratazione aumenta l’accumulo di calore e le persone non riescono quindi a tollerare lo stress termico;
• fa bene alla vista. Essendo l’occhio composto da tessuti come la cornea e il vitreo, fatti per più del 90% di acqua, bere permette (anche) di mantenere sano l’occhio;
• aiuta la digestione. Per funzionare, l’intestino necessita di acqua: quando manca, si va incontro a problemi digestivi e stitichezza. Un corretto apporto idrico rende le feci più morbide e in questo modo aumenta la velocità di transito intestinale;
• mantiene buona la pressione sanguigna. Bere poca acqua rischia di ridurre il volume di sangue e causare abbassamenti di pressione;
• elimina i rifiuti corporei. Oltre che nell’espulsione delle feci, l’acqua è fondamentale nei processi di sudorazione e rimozione di urina. Aiuta quindi a eliminare le sostanze di scarto tramite differenti vie;
• aiuta a respirare meglio. L’acqua permette di fluidificare il muco che riveste le vie aeree e i polmoni: in questo modo si respira meglio. La disidratazione, invece, può farlo addensare, cosa che rende più suscettibili a malattie, allergie e altri problemi respiratori;
• previene danni ai reni. Una quantità insufficiente di acqua può causare calcoli renali e altri problemi, dato che i reni filtrano i liquidi nel corpo. È opportuno bere per diluire i prodotti di scarto, evitando sovraccarichi renali;
• trasporta le sostanze nutritive nel corpo. I nutrienti assunti con l’alimentazione vengono scomposti nel sistema digestivo. Alcuni nutrienti sono idrosolubili, ovvero solubili in acqua. Senz’acqua, questi nutrienti non potrebbero passare al sangue e al sistema circolatorio, dove, insieme all’ossigeno, vengono distribuiti in tutto il corpo;
• aumenta le prestazioni fisiche. Durante l’esercizio fisico, la disidratazione può portare ad una diminuzione delle prestazioni atletiche e rischi maggiori di infortuni;
• aiuta a perdere peso (non grassi). Se consumata a seguito di dolci, alcol o prodotti salati, l’acqua permette di far eliminare a sua volta l’acqua trattenuta da questi ultimi. Berla prima dei pasti, inoltre, può prevenire l’ingestione eccessiva di cibo conferendo un senso di sazietà.
Nel 21° secolo dovremo definitivamente salutare la teoria che l’elemento acqua sia definito in modo soddisfacente con la formula chimica H2O. Fu il secolo scorso quello dell’approccio chimico al fenomeno acqua! In questo secolo sarà la fisica ad ottenere la sua opportunità ad avvicinarsi alla soluzione dell’enigma acqua.

DUE PAROLE SUL CLORO
“Dio ha creato 92 elementi chimici, l’uomo più di mille, e il diavolo uno solo: il cloro”

Ed è il cloro che nella stragrande maggioranza dei casi viene impiegato come disinfettante nel processo di potabilizzazione dell’acqua destinata al consumo umano. Nei piccoli acquedotti il cloro viene impiegato nella sua forma liquida, ovvero ipoclorito di sodio più o meno diluito; la comunissima candeggina, per esempio, è cloro (ipoclorito di sodio) diluito al 10 per cento.
La clorazione dell’acqua destinata al consumo umano genera non pochi problemi alla salute.

Quando il cloro incontra della materia organica, animale o vegetale che sia, può reagire chimicamente e trasformarsi in nuove sostanze chimiche conosciute con il nome di CLORODERIVATI, vere e proprie sostanze cancerogene. Recenti studi svolti da importanti Istituti Universitari, hanno evidenziato un aumento del 46 per cento di tumori tra le persone che utilizzano acqua dorata, soprattutto tumori al retto, al colon e alla vescica.

Come se ciò non bastasse, attualmente si sta avanzando il sospetto che alcuni cloroderivati possono addirittura causare alterazioni del DNA (effetto genotossico).
Fortunatamente c’è una crescente opinione del mondi medico che pone la clorazione dell’acqua tra i gravi rischi per la salute, ritenendola un grande problema da affrontare e risolvere al più presto. Attenzione, però: come tutte le altre sostanze chimiche, i cloroderivati presenti nell’acqua non evaporano con la bollitura, e quindi dobbiamo usare acqua non clorata anche cucinare.
Alla domanda, rivolta all’uscita di un supermercato a coloro che avevano acquistato abbondanti provvigioni di acque imbottigliate, sul perché di tale acquisto, le risposte vedono in testa quella relativa al cattivo gusto: “Non bevo l’acqua del rubinetto perché ha un sapore allucinante!” oppure “Non mi fido dell’acqua dell’acquedotto: tra cloro e nitrati meglio spendere qualcosa in più e bere un’acqua decente”.

Naturalmente, c’è chi l’acquista anche per le prodigiose virtù salutistiche declamate dalla pubblicità, ma in misura decisamente minore. “Firenze, per esempio, ha un impianto di potabilizzazione tra i più efficienti e moderni, che attua una molteplicità di trattamenti di abbattimento delle sostanze organiche, dei microrganismi e degli inquinanti chimici.
Purtroppo, l’acqua che esce dai rubinetti delle case fiorentine non è sempre identica a quella che esce dall’impianto di depurazione. Il motivo è semplice: l’acqua deve viaggiare attraverso chilometri di tubazioni, spesso vecchie, che possono dar luogo a contaminazioni di vario genere.
Per risolvere il problema si impiega il cloro che, accompagnando l’acqua nel suo viaggio dopo la depurazione, ne assicura la costante potabilità. Purtroppo, il cloro è anche responsabile di quello sgradevole sapore che può avere l’acqua prelevata dal rubinetto”’

IL CLORO È UN GAS CHE UCCIDE
I suoi componenti sono tossici e cancerogeni; i danni sulla fauna acquatica accertati. Intanto, si continua a clorare l’acqua che beviamo quotidianamente perché è il metodo più economico per gli acquedotti. Ma della sua innocuità non c’è certezza…
Eppure, da più parti la pratica della clorazione delle acque ad uso domestico solleva perplessità. È il caso, ad esempio, dell’Olanda, dove dal 1995 non è più consentito l’impiego del cloro nella potabilizzazione dell’acqua. Oggi, oltre alla clorazione (generalmente effettuata con ipoclorito di sodio o con biossido di cloro), il cloro lo ritroviamo quotidianamente in un’infinità di prodotti: dalle plastiche per bottiglie alle carte di credito, dai pesticidi ai materiali per l’arredamento, dai serramenti alla carta per finire i farmaci.

Laura Volterra dell’istituto Superiore di Sanità dichiara in merito alla tossicità dei sottoprodotti della clorazione: “Tra gli esiti della tossicità cronica riconducibile alla disinfezione delle acque con il cloro si possono includere patologie croniche e a lungo termine di esposizione che sono in crescita presso i Paesi con alti standard igienici. L’arteriosclerosi, ad esempio, è uno dei problemi sanitari più seri che colpisce attualmente gli adulti delle società più sviluppate. Studi eseguiti su animali, cui era somministrato alimento povero di calcio hanno dimostrato come vari disinfettanti dorati possano elevare i valori serici di colesterolo nel sangue e produrre sintomi di ipertrofia cardiaca ed arteriosclerosi. Anche se non ci sono ancora evidenze conclusive sembra possibile che l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari possa correlarsi alla cronica esposizione ad acqua da bere disinfettata”.
E aggiunge più avanti: “…il più serio rischio della clorazione sistematica rimane, ipoteticamente, sempre quello della formazione di composti mutageni, per i quali non può esistere alcuna soglia tolleranza”.
Fonte: MARCO RHO, la soluzione totale, Eco salute, Genova, 2009 pag. 22-24

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