Sebbene i pesticidi proteggano i raccolti da animali affamati, insetti fastidiosi o persino infezioni microbiche, hanno anche un impatto su altri organismi vitali, tra cui api e lombrichi. E oggi, una ricerca pubblicata su ACS’ Lettere di scienza e tecnologia ambientale rivela che i vermi sono influenzati dalle quantità relativamente piccole di sostanze chimiche che possono fuoriuscire dai semi trattati con pesticidi. L’esposizione a quantità non letali di questi insetticidi e fungicidi ha provocato uno scarso aumento di peso e danni al DNA mitocondriale (mtDNA) nei vermi.
Il trattamento antiparassitario può essere introdotto in diverse fasi della vita di una pianta, coprendo i semi prima che vengano seminati o spruzzando le colture già coltivate. Spesso vengono applicate diverse sostanze chimiche contemporaneamente per massimizzarne l’efficienza. I neonicotinoidi, noti anche come neonici, sono una classe comune di insetticidi utilizzata oggi negli Stati Uniti e in altri paesi, sebbene molti di essi siano vietati nell’Unione Europea. Ricerche recenti hanno dimostrato che questi insetticidi e molti fungicidi persistono nelle falde acquifere e nel suolo, dove i lombrichi possono incontrarli. Un metodo per monitorare la salute dei vermi colpiti consiste nel modificare il peso degli organismi e il danno al mtDNA. A differenza del DNA contenuto nel nucleo di una cellula, il mtDNA non può ripararsi da solo e quindi può aiutare a indicare effetti meno evidenti e “fuori bersaglio” di una particolare tossina ambientale. Chensheng (Alex) Lu e colleghi volevano utilizzare questo approccio per studiare in che modo quantità e combinazioni realistiche di neonici e fungicida difenoconazolo (DIF) influenzavano i lombrichi.
Negli esperimenti di laboratorio, il team ha esposto gruppi di lombrichi giovani (Eisenia fetida) ai singoli pesticidi e alle combinazioni di neonici e DIF, in concentrazioni che imitavano i residui lasciati dai semi trattati con pesticidi. Dopo 30 giorni, i vermi sono stati pesati ed è stato esaminato il danno al mtDNA. Mentre tutti i lombrichi sono sopravvissuti, i lombrichi che vivevano in un singolo terreno trattato con pesticidi hanno guadagnato dal 30 all’80% in meno di peso durante quel periodo rispetto a un gruppo di controllo che viveva in un terreno non trattato. Inoltre, i vermi esposti contemporaneamente a uno dei quattro neonicotinoidi testati e al DIF hanno guadagnato molto meno peso rispetto a quelli esposti a un singolo composto. L’esposizione ai pesticidi ha comportato anche un aumento significativo del danno al mtDNA. Poiché i mitocondri generano la maggior parte dell’energia all’interno delle cellule, il danno al loro DNA potrebbe interrompere le funzioni cellulari e altri processi metabolici. I ricercatori affermano che questi risultati stabiliscono un legame tra i neonici e le miscele di fungicidi che sono probabilmente presenti nell’ambiente e la salute dei lombrichi, il che potrebbe informare sui rischi imprevisti derivanti dall’uso dei neonici nei trattamenti delle sementi.
Gli autori riconoscono il finanziamento della National Natural Science Foundation of China.
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