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Violazioni dei diritti umani in Iran, Tunisia e Cambogia

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Giovedì il Parlamento europeo ha adottato tre risoluzioni contro le violazioni dei diritti umani in Iran, Tunisia e Cambogia.

Iran: in particolare l’avvelenamento di centinaia di studentesse

Riferendosi ai numerosi incidenti dal novembre 2022, in cui migliaia di ragazze e donne in tutto l’Iran sono state attaccate con sostanze chimiche tossiche per impedire loro di frequentare l’istruzione, i deputati condannano con la massima fermezza questo atroce tentativo di mettere a tacere donne e ragazze.

Esortando le autorità a garantire alle ragazze un accesso non discriminatorio all’istruzione, i deputati chiedono al regime iraniano di abrogare qualsiasi legislazione che discrimina le ragazze e le donne.

Sollecitano le Nazioni Unite Diritti umani Consiglio di incaricare la Missione d’inchiesta internazionale indipendente di un’indagine indipendente sugli avvelenamenti delle studentesse e di rendere responsabili i responsabili. La risoluzione condanna la mancata azione da parte del regime da mesi, nonché la deliberata soppressione di segnalazioni credibili di attacchi tossici sistematici contro studentesse e invita le autorità iraniane a consentire alla Missione internazionale e al Relatore speciale delle Nazioni Unite di avere pieno accesso alle informazioni sulla situazione dei diritti umani nel paese.

Il Parlamento ribadisce inoltre la sua richiesta al Consiglio di designare il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche come organizzazione terroristica e di ampliare il Unione Europea elenco di sanzioni, anche nell’ambito dei meccanismi sanzionatori globali dell’UE in materia di diritti umani, a tutti i responsabili di violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui il leader supremo Ali Khamenei, il presidente Ebrahim Raisi e il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri.

La risoluzione è stata adottata con 516 voti favorevoli, 5 contrari e 14 astenuti. Per maggiori dettagli sarà disponibile il testo completo Qui. (16.03.2023)

Tunisia: Recenti attacchi contro la libertà di espressione e associazione e sindacati, in particolare il caso della giornalista Noureddine Boutar

Profondamente preoccupati per la deriva autoritaria del presidente Said e per la sua strumentalizzazione della terribile situazione socio-economica della Tunisia per invertire la storica transizione democratica del paese, i deputati chiedono la fine della repressione in corso contro la società civile nel paese.

Esortano le autorità tunisine a rilasciare immediatamente Noureddine Boutar, direttore della più grande emittente radiofonica indipendente tunisina, che è stato arrestato il mese scorso da unità antiterrorismo per motivi politici e accuse infondate.

Il Parlamento invita le autorità a liberare tutti gli altri detenuti arbitrariamente compresi giornalisti, giudici, avvocati, attivisti politici e sindacalisti e a rispettare la libertà di espressione e associazione e la libertà dei lavoratori dirittiin linea con la costituzione tunisina e i trattati internazionali.

Esortando il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell e gli Stati membri a denunciare pubblicamente il forte deterioramento della situazione dei diritti umani in Tunisia, i deputati chiedono la sospensione di specifici programmi di sostegno dell’UE ai ministeri della giustizia e degli affari interni.

Il Parlamento condanna inoltre fermamente il discorso razzista del presidente Said contro i migranti subsahariani e gli attacchi che ne sono seguiti e invita le autorità a rispettare le leggi internazionali e nazionali.

La risoluzione è stata adottata con 496 voti favorevoli, 28 contrari e 13 astenuti. Per maggiori dettagli sarà disponibile il testo completo Qui. (16.03.2023)

Cambogia: il caso del leader dell’opposizione Kem Sokha

Il Parlamento invita le autorità cambogiane a rilasciare immediatamente e senza condizioni il leader dell’opposizione Kem Sokha e tutti gli attivisti dell’opposizione condannati o detenuti per accuse di matrice politica.

I deputati esortano le autorità a garantire elezioni libere ed eque nel luglio 2023, consentendo a tutti i partiti politici di condurre una campagna elettorale equa, libera e trasparente nell’ambito di un comitato elettorale nazionale più inclusivo e trasparente. Il più grande partito di opposizione, il Cambodia National Rescue Party (CNRP), deve essere reintegrato immediatamente per poter partecipare alle elezioni del 2023.

La risoluzione chiede anche che VOD, uno degli ultimi media indipendenti cambogiani che è stato chiuso a febbraio, venga ripristinato immediatamente. Esorta il Consiglio ad adottare sanzioni mirate, nell’ambito del regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, contro i funzionari, per ritenere responsabili tutte le persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e dello scioglimento e della successiva repressione dell’opposizione cambogiana.

La risoluzione è stata adottata con 496 voti favorevoli, 11 contrari e 36 astenuti. Per maggiori dettagli sarà disponibile il testo completo Qui. (16.03.2023).

Da un’altra testata giornalistica news de www.europeantimes.news

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