Il rifiuto di una famiglia di Arzua (Galizia, Spagna) del trattamento con l’elettroshock (che l’ONU e l’OMS considerano tortura) non viene rispettato dall’ospedale di Xunta de Galicia.
L’ospedale psichiatrico di Conjo (Santiago, Galizia, Spagna) sotto la giurisdizione della Xunta de Galicia, continuando con il suo oscuro passato di violazione dei diritti delle persone con disabilità, ripete i danni che l’elettroshock crea sulle persone.
È stato chiesto un commento al ministro della Salute della Galizia, ma finora nessuna risposta.
Con delusione, una famiglia di Arzúa ha riferito a questo giornale della decisione di un giudice di consentire alla sezione psichiatrica dell’ospedale provinciale di Conxo di applicare la terapia elettroconvulsivante (ECT), meglio nota come elettroshock, a uno dei loro figli, IBAP, che è 30 anni. Sia i genitori che i parenti, accompagnati dal pm, che ha chiesto l’interruzione del provvedimento e che attende ancora un responso giudiziario, si sono recati mercoledì scorso in ospedale per cercare di bloccare il test. Sebbene sia stato rinviato, sembra che sia programmato per oggi, nonostante le ripetute chiamate all’ospedale da The European Times, i numeri di telefono sembrano scollegati, impegnati o inesistenti.
Secondo il padre dell’interessato, che risponde alla sigla JCA, “mio figlio ha avuto un crollo psicotico poco più di un mese fa; lo abbiamo portato al CHUS e da lì è stato inviato all’Ispettore, e lo psichiatra, senza il suo consenso, ha chiesto l’ordinanza di ricovero”.
“È la prima volta che gli capita una cosa del genere, e abbiamo già chiesto un posto in un ospedale privato, per avere un secondo parere, ma non ci fanno portare via”, spiega il genitore, chi dice che la cosa peggiore è che provano a fare un test chiedendo il consenso ai genitori per una persona non incapace e maggiorenne. “Vuole uscire da lì, ci dice e ripete che non è pazzo. Ma lo psichiatra è deciso a fare l’elettroshock», dice.
L’ONU e l’OMS
Secondo uno dei gides delle Nazioni Unite e dell’OMS:
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