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venerdì, Novembre 22, 2024
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Accordo per rendere più trasparenti le importazioni e le esportazioni di armi da fuoco per combattere il traffico

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

IL regolamento rivisto mira a rendere l’importazione e l’esportazione di armi da fuoco nell’UE più trasparenti e più tracciabili, riducendo il rischio di traffico. In base alle norme aggiornate e più armonizzate, tutte le importazioni e la stragrande maggioranza delle esportazioni di armi da fuoco per uso civile saranno soggette a una supervisione più stretta senza compromettere il commercio.

Licenza elettronica

Le norme istituiscono un sistema di licenze elettroniche (ELS) a livello europeo per produttori e rivenditori, in sostituzione di quelli nazionali prevalentemente cartacei. Le autorità competenti dovranno verificare il sistema centrale, contenente tutti i rifiuti, prima di concedere un’autorizzazione all’importazione o all’esportazione. Gli Stati membri adotteranno questo sistema elettronico o integreranno quelli digitali nazionali nell’ELS per garantire una migliore supervisione e condivisione delle informazioni tra le autorità. La Commissione istituirà l’ELS entro due anni e gli Stati membri avranno quattro anni per inserire tutti i dati richiesti e connettere i propri sistemi.

Rapporto annuale

Per aumentare la trasparenza, i negoziatori del Parlamento europeo hanno chiesto alla Commissione di compilare una relazione pubblica annuale, basata su dati nazionali, sull’importazione ed esportazione di armi da fuoco per uso civile. La relazione dovrebbe includere, tra le altre cose, il numero di autorizzazioni di importazione ed esportazione concesse, il loro valore in dogana a livello dell’UE e il numero di rifiuti e sequestri.

Marcatura UE e movimenti temporanei

Il regolamento rivisto renderebbe inoltre obbligatorio per i rivenditori e i produttori di contrassegnare le armi importate e i loro componenti essenziali venduti sul mercato dell’UE. Ciò migliorerà la tracciabilità ed eviterà le cosiddette “pistole fantasma”, armi da fuoco riassemblate con componenti non contrassegnati.

Citazione

Bernd Lange (S&D, DE), presidente della commissione per il commercio internazionale e relatore, ha dichiarato: “Ci sono ancora controlli inadeguati sull’importazione e sull’esportazione di armi corte, vale a dire pistole e fucili. In America Latina, ad esempio, molte attività illegali e sparatorie utilizzano armi contrabbandate dall’Europa; la revisione delle norme inadeguate era più che attesa. Per quanto riguarda in particolare le esportazioni, il Parlamento ha assicurato che tutte le armi da fuoco per uso civile rientreranno nelle nuove norme e ha migliorato i meccanismi di controllo. Il sistema di monitoraggio elettronico renderà inoltre l’uso finale delle armi da fuoco più trasparente e più tracciabile. Come nel Regolamento duplice usoquesti meccanismi sono fondamentali per garantire la trasparenza nel commercio di beni sensibili e limitarne gli abusi.”

Prossimi passi

Il Parlamento e il Consiglio dovranno ora dare il via libera definitivo all’accordo provvisorio. Il regolamento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Sfondo

A seguito degli attentati terroristici avvenuti in Europa nell’ultimo decennio e nel tentativo di combattere più efficacemente la criminalità organizzata, la Commissione ha presentato, nell’ottobre 2022, una proposta aggiornare il regolamento UE sulle misure di importazione, esportazione e transito di armi da fuoco. Attualmente nell’UE si contano circa 35 milioni di armi da fuoco illecite possedute da civili, corrispondenti al 56% del totale stimato delle armi da fuoco, e circa 630 000 armi da fuoco sono elencate come rubate o smarrite nel sistema d’informazione Schengen. secondo alla Commissione.

Non esiste alcun collegamento tra la revisione di tale legislazione e l’esportazione di armi da fuoco per scopi militari in Ucraina.

Collegamento alla fonte

Originalmente pubblicato su The European Times.

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