Dopo 13 anni di attesa, Bulgaria E La Romania è entrata ufficialmente nella vasta area Schengen di libera circolazione alla mezzanotte di domenica 31 marzo.
A partire da quella data, i controlli alle frontiere aeree e marittime interne saranno revocati, anche se non potranno aprire le frontiere terrestri. Sulle strade, per il momento, i controlli rimarranno in vigore, con grande sgomento dei camionisti, a causa del veto dell’Austria motivato dal timore di un afflusso di richiedenti asilo.
Nonostante questa adesione parziale, limitata ad aeroporti e porti marittimi, il passo ha un forte valore simbolico. “Si tratta di un grande successo per entrambi i Paesi”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riferendosi a un momento “storico” per l’area Schengen.
Con il doppio ingresso di Bulgaria e Romania, l’area creata nel 1985 conta oggi 29 membri: 25 dei 27 europeo Stati dell’Unione (esclusi Cipro e Irlanda), nonché Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda.
“L’attrattiva della Romania si è rafforzata e, a lungo termine, questo favorirà l’aumento del turismo”, ha esultato il ministro della Giustizia romeno, Alina Gorghiu, convinta che questa standardizzazione attirerà gli investitori e gioverà alla prosperità del paese.
Dopo questa prima fase, un’ulteriore decisione dovrebbe essere presa da parte del Consiglio fissare una data per la revoca dei controlli alle frontiere terrestri interne.
Originalmente pubblicato su The European Times.