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Il capo del WFP sospende le operazioni di aiuto al Sudan, dopo la morte di 3 dipendenti durante i disordini – europeantimes.news

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Secondo A dichiarazione imputabili al direttore esecutivo dell’agenzia delle Nazioni Unite, Cindy McCain, i lavoratori stavano svolgendo compiti di salvataggio a Kabkabiya, nel Darfur settentrionale.

In un incidente separato sabato, a PAMaereo gestito dal Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS) è stato danneggiato in modo significativo all’aeroporto internazionale di Khartoum durante uno scambio di colpi di arma da fuoco, con gravi ripercussioni PAMla capacità di spostare gli operatori umanitari e gli aiuti all’interno del Paese.

Nella dichiarazione, la signora McCain ha spiegato che tutte le operazioni in Sudan sono state sospese, in attesa di una revisione dell’evoluzione della situazione della sicurezza.

“Il WFP è impegnato ad assistere il popolo sudanese che affronta una grave insicurezza alimentare”, ha affermato la signora McCain, “ma non possiamo svolgere il nostro lavoro salvavita se la sicurezza e la protezione dei nostri team e partner non sono garantite. Tutte le parti devono raggiungere un accordo che garantisca la sicurezza degli operatori umanitari sul campo e consenta la continua fornitura di assistenza umanitaria salvavita al popolo sudanese. Rimangono la nostra massima priorità”.

Qualsiasi perdita di vite umane nel servizio umanitario è inaccettabile e chiedo misure immediate per garantire la sicurezza di coloro che rimangono.

La signora McCain ha sottolineato che le minacce ai team del WFP rendono loro impossibile operare in modo sicuro ed efficace nel paese e svolgere il lavoro critico dell’agenzia delle Nazioni Unite.

“Giustizia senza indugio”: Segretario generale delle Nazioni Unite

Rispondendo alla crisi di domenica, UN Segretario generale António Guterres ha chiesto che i responsabili siano assicurati alla giustizia senza indugio.

In un dichiarazione attribuibile al Sig. Guterres, ha espresso profonda preoccupazione per i continui scontri e ha ricordato alle parti in guerra la necessità di rispettare il diritto internazionale, compreso l’obbligo di garantire la sicurezza e l’incolumità di tutto il personale delle Nazioni Unite e associato, dei loro locali e dei loro risorse.

Il Segretario generale ha ribadito il suo appello per l’immediata cessazione dei combattimenti e per un ritorno al dialogo, e ha sottolineato che continua a impegnarsi con i leader regionali e con le parti interessate sudanesi per trovare una via d’uscita da questa crisi.

Gli operatori umanitari ‘non sono un obiettivo’, il saccheggio dei locali delle Nazioni Unite deve finire

Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale per il Sudan e Capo della Missione Integrata di Assistenza alla Transizione delle Nazioni Unite (UNITAMS), Volker Perthes condannato gli attacchi di domenica e ha insistito sul fatto che i civili e gli operatori umanitari “non sono un bersaglio”.

Il sig. Perthes ha fatto riferimento a segnalazioni di proiettili che hanno colpito strutture delle Nazioni Unite e altre strutture umanitarie, e di saccheggi in queste strutture, in diverse località del Darfur.

Il capo dell’UNITAMS ha affermato che questi atti di violenza interrompono la fornitura di assistenza salvavita e devono finire. “Quando si verificano incidenti come questo, sono le donne, gli uomini e i bambini che hanno un disperato bisogno di assistenza a soffrire di più”.

Il signor Perthes ha annunciato domenica di aver convinto le due parti in guerra a sospendere brevemente le ostilità, per motivi umanitari, tra le quattro e le sette del pomeriggio, ora locale.

I membri del Consiglio di sicurezza invitano alla calma

I membri del Consiglio di Sicurezza domenica hanno aggiunto le loro voci agli appelli per la fine delle ostilità, in una dichiarazione in cui esprimono il loro rammarico per la perdita di vite umane e feriti.

Nella dichiarazione, hanno esortato le parti a riportare la calma e tornare al dialogo per risolvere l’attuale crisi in Sudan.

Hanno continuato sottolineando l’importanza di mantenere l’accesso umanitario e garantire la sicurezza del personale delle Nazioni Unite, e hanno ribadito il loro “forte impegno per l’unità, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Repubblica del Sudan”.

Da un’altra testata giornalistica news de www.europeantimes.news

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