A seguito delle recenti rivelazioni sui tentativi sostenuti dal Cremlino di interferire e minare i processi democratici europei, i deputati hanno adottato giovedì una risoluzione che denuncia fermamente tali tentativi. Qualsiasi tattica di questo tipo, dicono, deve avere delle conseguenze. Il Parlamento è inorridito dalle accuse credibili secondo cui alcuni deputati sarebbero stati pagati per diffondere la propaganda russa e che molti avrebbero partecipato alle attività del media filo-russo “Voice of Europe”, contemporaneamente alla guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
I deputati vogliono che i leader dell’UE e degli Stati membri si occupino degli sforzi di interferenza russa, non solo nelle istituzioni dell’UE ma in tutta l’Unione. C’è, sostengono, un senso di urgenza e di risolutezza in merito, date le imminenti elezioni europee del 6-9 giugno 2024.
Pagare i rappresentanti eletti per diffondere la propaganda
Facendo riferimento a presunti casi di interferenza russa in tutta Europa, tra cui Bulgaria, Germania e Slovacchia, i deputati sono preoccupati per il recente interrogatorio del principale deputato di Alternative für Deutschland (AfD), Maximilian Krah, da parte del Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti per il sospetto che abbia ricevuto denaro dagli agenti del Cremlino, e dall’arresto in Germania, il 23 aprile 2024, del suo assistente parlamentare con l’accusa di essere una spia cinese. Il Parlamento invita l’AfD a dichiarare pubblicamente senza indugio le sue relazioni finanziarie, in particolare con il Cremlino, e a rendere pubblici lo scopo e l’importo esatto di tutti i pagamenti provenienti da fonti legate al Cremlino.
È necessaria una risposta congiunta e vigorosa per contrastare le interferenze
I deputati affermano che, sebbene la Russia rimanga la principale origine dell’ingerenza straniera e della disinformazione nell’UE, anche altri paesi sono attivi. Sottolineano che la risposta dell’UE a queste minacce può essere efficace solo se si basa su un approccio politico trasversale, olistico e a lungo termine portato avanti congiuntamente sia dall’UE che dagli Stati membri.
Per rafforzare le difese del Parlamento, la risoluzione suggerisce di rafforzare la sua cultura della sicurezza interna, comprese indagini interne approfondite per valutare possibili casi di interferenze straniere e la piena applicazione del suo quadro di sanzioni interne. I deputati vogliono anche una formazione obbligatoria sulla sicurezza per i deputati e il personale, un nulla osta di sicurezza adeguato e uno screening rafforzato del personale.
La risoluzione invita il Consiglio a includere i media sostenuti dal Cremlino, altre organizzazioni radiotelevisive e mediatiche e individui responsabili di campagne di propaganda e disinformazione nell’UE nel prossimo 14° pacchetto di sanzioni russe. Gli eurodeputati vogliono rispecchiare le sanzioni adottate dal governo ceco contro “La Voce dell’Europa”, così come contro l’oligarca filo-russo ucraino Viktor Medvedchuk e il suo stretto collaboratore Artem Marchevskyi. Deplorano inoltre la capacità di Voice of Europe di riavviare le sue operazioni dal Kazakistan e chiedono agli Stati membri dell’UE di garantire che non sia possibile accedervi nell’UE.
Per tutti i dettagli sarà disponibile integralmente la delibera Qui (25.04.2024). È stato adottato con 429 voti favorevoli, 27 contrari e 48 astensioni.
Originalmente pubblicato su The European Times.
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